Accadde oggi: 2 marzo 1983, la Cbs pubblica 16 compact disc

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Le simpatiche rubriche Accadde oggi ci propongono sempre date legate a fatti storici importanti. Ce ne sono alcune, però, che rimangono impresse nella memoria collettiva, come quella del 2 marzo 1983, anno di pubblicazione di 16 compact disc per opera dell’americana Cbs (che nel 1987 verrà acquistata dalla Sony). Fu tra le più grosse novità degli anni Ottanta, assieme al Commodore 64 (home computer) e al Macintosh (personal computer).

La storia, però, inizia qualche anno prima del fatidico 2 marzo 1983 (data in cui il prodotto si diffuse rapidamente in tutto il mondo). Il 1° ottobre 1982 la giapponese Sony lanciò sul mercato il primo lettore per compact disc, che leggeva le tracce digitali con un raggio laser. Come si arrivò a quel risultato? Una piastra metallica del diametro di 12 centimetri da inserire in un piccolo elaboratore che la leggeva a raggi laser. La Philips lavorava al progetto di un disco a lettura ottica per riprodurre musica registrata fin dal 1974. Gli ingegneri olandesi chiamarono questo prodotto “compact disc” per sottolineare il legame con la cassetta audio, la “compact cassette”. Poi nel 1979 la giapponese Sony presentò il suo disco ottico, che poteva contenere 150 minuti di musica. Per evitare una guerra tra due colossi, che avrebbe danneggiato entrambi, si arrivò ad un accordo: la nuova tecnologia avrebbe richiesto dischi standard del diametro di dodici centimetri, a lettura ottica, capaci di contenere 78 minuti circa di musica. Fu una vera rivoluzione a colpi di laser e codici digitali. Al posto della classica puntina, è ora un raggio laser a leggere otticamente i segnali registrati in base al codice numerico identico a quello usato per i computer (sistema numerico binario).

Oggi il Cd è morto? Secondo alcuni, sì. Secondo altri, non è ancora defunto ma certamente non sta benissimo. Per quelli nati negli anni ’70 e nei primi anni ’80, il Cd rappresentava una rottura con il passato, un rifiuto dei massicci dischi in vinile e delle scomode cassette. Dal 2010 in poi si è assistito al successo della musica digitale con una caduta continua delle vendite. Potremmo assistere ad una rinascita inaspettata del Cd, come lo è stato per il vinile? Secondo vari giornalisti esperti in materia, certamente non più come supporto principale ma come oggetto da collezione per gli appassionati e strumento promozionale per gli artisti. Anche le nuove generazioni hanno bisogno di una connessione fisica con la musica, di un’esperienza di ascolto più coinvolgente. Quindi, il compact disc potrebbe (usiamo il condizionale) avere un piccolo spazio per collezionisti e appassionati di musica in genere. Magari affiancandolo al più importante e amato 33 giri.