Credo che un poco tutti a Scauri abbiano ricordi personali legati a Nino Manfredi. Chi scrive ha memorie indelebili legate al grande attore. Lo ricordo ospite d’onore alla rappresentazione della commedia satirica firmata dallo scrittore Dino Autore e rappresentata dal settore giovanile di Italia Nostra “Quattro di nui” nel salone del Lido Scauri. Le sue parole a fine rappresentazione furono di grande apprezzamento e incoraggiamento. Ma i momenti “intimi” tra di noi furono tanti. Mi recavo a trovarlo insieme a mio figlio secondogenito Giuliano Flavio verso il quale nutriva una forte simpatia e gli donò “sua sponte” una dedica bellissima. Si interessò più volte anche al Festival Canoro per Ragazzi “Canzoni sotto le Stelle” di Minturno. Faceva piacevoli sortite alla Sagra delle Regne e all’Arrivederci a Scauri.

Si recava agli spettacoli in cartellone al Teatro Romano di Minturnae quando erano protagonisti suoi cari amici o giovani attori che lui (che aveva frequentato l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico fondata nel 1936)  riteneva sicure promesse. Ma il momento per me più struggente fu quando mi ricevette per un’intervista che praticamente non riuscii a fare. Era solo in casa, ci vedemmo dopo cena, era una serena serata d’estate e ci sedemmo noi due soli nel terrazzo intorno al famoso tavolo maiolicato che aveva la funzione sia di ospitare i banchetti tra amici e sia di posto di lavoro con sceneggiatori e registi.

Nino Manfredi durante la Festa delle Regne a Minturno

Nino Manfredi mi disse di attendere ed andò a prendere in camera una cartella che conteneva un testo teatrale da lui scritto e che desiderava rappresentare al Teatro Romano di Minturnae. In scena soltanto due attori: lui e il diavolo. Nino che come dice la figlia Roberta era tutto e il contrario di tutto superava il suo ruolo agnostico verso la fede cristiana con questo testo della maturità umana e professionale. Un dialogo serrato tra lui e il rappresentante del male. Uno scontro dal quale lui alla fine riusciva a sopravvivere e a vincere trovando in lui le energie per respingere il diavolo in nome dei propri ideali. Volle leggermi tutto il testo dall’inizio alla fine e restai commosso da tale fiducia. Peraltro la sua non era una semplice lettura come avrebbe fatto chiunque ma recitava nella parte a tal punto che io mi sentivo dinanzi a lui miserevole, quasi ristretto nel ruolo del diavolo. Mi auguro che Luca abbia ritrovato tra le cose del padre questo testo teatrale, sarebbe altrimenti una grande perdita. Ciao Nino, ti voglio bene!

SCAURI CELEBRA IL CENTENARIO DELLA NASCITA DEL SUO CITTADINO ONORARIO NINO MANFREDI

Nel 1961 scelse l’altura di Monte d’Oro come sua residenza estiva, un idillio durato quaranta anni

Il 22 marzo scorso si è celebrato il centenario della nascita di Saturnino Manfredi, detto Nino. È stato un grande artista, non solo attore, ma anche regista, sceneggiatore, comico, cantante e doppiatore. Gli è stata conferita dal sindaco Paolo Graziano, a suo tempo, nel 1998 la cittadinanza onoraria del Comune di Minturno per il suo legame con Scauri. Un legame durato quaranta anni, sino alla sua morte avvenuta nel 2004. Per il centenario l’amministrazione comunale del primo cittadino Gerardo Stefanelli – pur nei limiti imposti dalle norme anticovid19 – si è attivata con convinzione.

In una diretta Facebook con il figlio dell’artista Luca il sindaco ha percorso la presenza paterna a Scauri iniziata nel 1961, dopo l’invito di Alberto Sordi (proprietario di una villa a Vindicio) a scegliere come luogo di villeggiatura una località vicina alla sua per trascorrere insieme i periodi di vacanza estiva. Nino Manfredi scelse una villa collocata a Monte d’Oro sovrastante la Spiaggia dei Sassolini, dove ha anche girato alcune scene del film “Per grazia ricevuta”, vincitore al Festival di Cannes nel 1971 come migliore opera prima. Alberto Sordi, l’Albertone nazionale, successivamente vendette la sua casa di Vindicio lasciando da solo nel Golfo l’amico Nino, ciociaro doc, essendo nato a Castro dei Volsci. Ma a Nino piaceva Scauri anche perché la località non presentava all’inizio del suo soggiorno, negli anni sessanta, il sovraffollamento di oggi e, oltretutto, su a Monte d’Oro (per l’esattezza Monte di Scauri) la sua villa era isolata da tutto quanto accadeva nel centro balneare. Nino ha raccontato di un barcaiolo che portava remando, con una grossa imbarcazione di legno, alcuni villeggianti ad ammirare la Grotta Azzurra, la Spiaggia dei Sassolini e dal basso la villa ubicata su in alto.

Nino Manfredi con sua moglie Erminia a Scauri

I turisti chiamavano ad alta voce Nino e questi si affacciava rispondendo al saluto. Divenne un’abitudine a tal punto che il barcaiolo chiedeva all’attore che avvenisse sempre. Nino certo non poteva stare tutto il tempo a salutare e chiese al suo segretario o a tutti quelli che si avvicendavano nella villa di provvedere all’incombenza. La villa era sempre affollata di ospiti, anche una ventina di persone per volta, per cui era necessario fare dei turni per pranzare. Per Nino il periodo delle vacanze era anche occasione per studiare con gli amici di sempre nuove sceneggiature e progettare nuovi film. Tutto era possibile anche grazie a un’intesa perfetta con la moglie Erminia Ferrari, sposata il 14 luglio 1955 e durata sino alla sua morte avvenuta il 4 giugno 2004. Figlia di un direttore d’albergo che lavorava nelle allora colonie italiane d’Africa, ha vissuto con la famiglia in Libia e in Etiopia. Nel 1950 si trasferì a Roma, dove trovò un lavoro come modella per diverse case di moda e, infine, nell’atelier di Roberto Capucci. 

Dopo la nascita dei tre figli Erminia lavora nel mondo dello spettacolo accanto a suo marito come costumista e scenografo. Dall’aprile 2006, supporta la raccolta di fondi per l’associazione onlus Vivere la Vita, di cui è presidente onorario, responsabile per i malati di sclerosi laterale amiotrofica, ma già durante la degenza in ospedale del marito, colpito da un ictus, ha mostrato la sua sensibilità verso le persone con malattie invalidanti parlandone anche nella trasmissione Report. Erminia per due volte aveva detto no alla proposta di matrimonio di Nino e poi la terza volta fu lei a proporlo. Sapeva “gestirlo” anche nella sua debolezza verso il gentil sesso. Non per nulla Nino ha avuto tre figli da Erminia: Luca, Roberta e Giovanna e una quarta Tonina in occasione di un’evasione coniugale negli anni ottanta con la traduttrice bulgara Svetlana Bogdanova. Riconoscimento che si ebbe dopo l’esame del Dna.

Cittadinanza onoraria a Nino Manfredi con il primo cittadino Paolo Graziano

Dopo la sua morte la villa fu ereditata da Roberta, anche lei attrice e presentatrice, che la vendette optando per Capalbio. Luca Manfredi che è attivo nel mondo della celluloide come regista e sceneggiatore invece optò per l’isola di Ponza che ha frequentato per una decina di anni prima di trasferirsi per le vacanze in l’Umbria, a un’ora di macchina da Roma, eliminando il disagio del viaggio sino a Formia e i tempi di imbarco e di viaggio per mare. Roberta e Luca hanno vissuto sino in fondo tra gli scauresi, con amici personali estivi, accumunati dalla stessa passione per il surf, come Massimo Perrino, Ettore Carcone, Roberto Morelli. Sempre ospitale Antineo Sotis con la sua darsena, al ridosso dello stesso Monte d’Oro. Erminia a Scauri si è fatta valere anche come ambientalista, non lesinò mai di dire pubblicamente – anche in occasione del conferimento della cittadinanza onoraria al marito o presente a una manifestazione promossa da Italia Nostra – che doveva convivere con una macchia oleosa proveniente dal largo e che si adagiava sulla riva, sempre alla stessa ora, intorno alle dieci. Quindi raccontava che doveva decidersi se fare la spesa a prima mattina per poi fare il bagno a mare dopo il passaggio della macchia o fare il bagno all’alba con l’acqua fredda e uscire per shopping all’avvinarsi della macchia.

La sua battaglia ebbe vasta risonanza. A Scauri amica leale di Erminia fu sino alla sua scomparsa la compiante Bice Marcheciano, associata a Italia Nostra e già vice preside della Scuola Media Statale Fedele di Scauri. Nino da parte sua era molto più diplomatico, scioglieva l’imbarazzo con una sua battuta. In occasione della cittadinanza onoraria scherzò sulla grandezza e sul peso della moneta d’oro che aveva ricevuto in dono unitamente alla pergamena e la morse per verificare se era oro autentico. In occasione del centenario il sindaco Gerardo Stefanelli ha comunicato anche che “l’amministrazione comunale intende programmare, nel mese di luglio, presso il Castello Ducale Caracciolo – Carafa di Minturno, una mostra multimediale dedicata al grande attore”. È programmata altresì – sempre con il sindaco – una serata presso la Pasticceria – Gelateria Morelli, in ricordo delle frequentazioni del grande attore e dei suoi figli, estimatori dei gelati e delle granite del Maestro Antonio Morelli, sin da quando Morelli aveva la sua sede al centro di Scauri, accanto al Ristorante La Concordia. Luca è pronto a un amarcord, a un tuffo nei ricordi nel nome del padre. Scauri non dimenticherà mai il suo grande ospite, il Nino nazionale.