FORMIA, GENNARO ACETO – Con un lungo colloquio con la figlia Marta Aceto, dirigente di RAI Fiction, è stato possibile tratteggiare compiutamente la figura poliedrica di Gennaro Aceto, scomparso quest’anno procurando sincero cordoglio tra tutti coloro che lo hanno conosciuto ed apprezzato. Nel suo lungo percorso di vita interamente vissuto a Formia, ha alternato esperienze professionali da Chimico industriale nella scuola e per imprese private, consulenze per il gruppo ENI – Agip Petroli e per l’Autorità Portuale di Roma e Gaeta, affiancando a queste la creazione dell’Industria Ricerca Cosmetica Avanzata, una tra le realtà più rilevanti del Sud Italia nella ricerca e sviluppo di prodotti cosmetici naturali, dispositivi medici e integratori.
Nella sua intensa e proficua attività scientifica ha dato vita a progetti e proposte formulative collaborando a ricerche scientifiche con alcune prestigiose Facoltà di Farmacia e Medicina, come l’Università Federico II di Napoli e La Sapienza di Roma. Ha coltivato, fin da ragazzo, la passione per il teatro e per la narrativa. Premiato nei concorsi nazionali più prestigiosi – Riccione, Ruggero Ruggeri, Vallecorsi, Rai 50’, Betti, Arta Terme – e più volte Premio IDI, ha scritto numerosi radiodrammi – I rumori, Uno dopo l’altro, Festa dai vicini, In Fila, Miserere – e originali radiofonici – Giulia Gonzaga, un giorno casta un giorno dannata; Tra due secoli con Donna Olimpia – trasmessi dalla RAI e per Rai Tre il ciclo di trasmissioni Teatralità nella magia.
Per la Scena, ha scritto lavori teatrali rappresentati in Italia e all’estero, con una particolare attenzione a soggetti storici e tematiche esistenziali (incomunicabilità, indifferenza) – La garitta, regia di Ruggero Jacobbi; Michele Pezza, capo a massa ovvero Fra’ Diavolo, regia di Aldo Trionfo; Controcanto, regia di Perlini, Zuloeta, Guicciardini, Operazione tiro al bersaglio – Il caso Dolfuss regia di Luisa Mariani, musiche di Ennio Morricone; Il porto dei treni pesanti, allestimento del Teatro Bertoldt Brecht, regia Antonello Antonante; La vela rossa, regia Raffaele Furno per la compagnia Imprevisti e Probabilità. Alcuni testi teatrali sono stati tradotti e hanno avuto diffusione all’estero: I Rumori, Radio Varsavia; In Fila, Columbia University Theatre NY; Annina, Teatro Groteska di Cracovia; Uno dopo l’altro, teatro Giulesti di Bucarest. Ha collaborato con riviste e quotidiani nazionali (Il Mattino, Fiera Letteraria, Il Dramma).
Ha pubblicato con Manni Editori i romanzi Le voci sospese del Cisternone e Vento, portalo via con te, la raccolta di racconti Cronache di un ordinario safari, insieme alle raccolte Teatro vol. 1 – vol. 2- vol. 3 (in progress) che comprendono tutti i suoi testi per la scena, insieme a Il Ragno e la Mosca, edito da Bulzoni. Ha ricoperto incarichi politici presso il Comune di Formia, in qualità di Assessore all’Igiene e ha successivamente guidato per più di un’amministrazione l’assessorato alla Cultura ideando negli anni 1980-85 il progetto Atelier di Formia, che catalizzava talenti internazionali coinvolti nella produzione di spettacoli andati in scena in diverse edizioni del Festival dei Due Mondi di Spoleto. Tra questi, l’allestimento del testo Il macello dello scrittore ceco Slavomir Mrozek e la pièce Romolo il grande, dello scrittore Friedrich Durrenmatt, nell’occasione ospite a Formia, con protagonista Mario Scaccia e una riscrittura del Re Cervo di Gozzi messa in scena nell’ambito del Festival delle Ville Vesuviane. È stato inoltre presidente del Consorzio dei Servizi culturali della provincia di Latina e consigliere della commissione Visto di Qualità per il Cinema Italiano negli anni ottanta – novanta.