La Vespa velutina è in Italia e si sta diffondendo verso sud. Flavio Pezzoli: Massima allerta per la specie aliena – La Vespa velutina (Vespa velutina nigritorax ) è un imenottero predatore delle api originario del sud est asiatico. Nel 2004 è stata accidentalmente introdotta anche in Europa, probabilmente con un carico navale proveniente dalla Cina nel quale dimorava una regina fecondata. La prima segnalazione è stata rilevata nel sud ovest della Francia (2005) da dove poi si è diffusa in Italia, Belgio, Spagna e Portogallo.

In Italia la sua presenza è stata accertata per la prima volta nel 2012 in Liguria e successivamente anche nel sud del Piemonte. Nel 2017 è  stata avvistata anche in Toscana, nella zona di Massa. Dall’inizio del mese di aprile 2020 sono ricominciate le segnalazioni tra la Liguria e la Toscana, nelle provincie di La Spezia e quelle di Massa Carrara. Esistendo quindi in concreto il rischio di diffusione di tale specie aliena nelle regioni limitrofe e nel resto dell’Italia, rimane alta  l’attenzione nel monitorarne l’eventuale presenza sul territorio. Per verificare la distribuzione della Vespa velutina in Italia è possibile consultare la mappa presente sulla pagina dedicata  di StopVelutina.

La Vespa velutina rappresenta un pericolo molto significativo per l’apicoltura poiché allo scopo di nutrire la prole attacca ed uccide davanti l’alveare molte api in poche ore. Tale predazione comporta un forte indebolimento delle famiglie di api con conseguente  ridotta produzione di miele e degli altri prodotti dell’alveare, nonché un pericolo per l’impollinazione e per la biodiversità dell’ecosistema. I nidi della vespa velutina inoltre, di notevoli dimensioni, possono presentarsi anche in zone frequentate dall’uomo ed in aree urbane, rappresentando così un potenziale rischio per le persone a causa di eventuali punture, soprattutto per i soggetti allergici al veleno.

DISTRUGGERE I NIDI DELLA VESPA VELUTINA PUO’ ESSERE MOLTO PERICOLOSO

Distruggere i nidi , soprattutto quelli secondari, contenenti rispetto ai primari un gran numero di individui, puo’ essere molto pericoloso, per cui in caso di avvistamento è sempre opportuno rivolgersi a figure professionali competenti, come i Vigili del Fuoco o le squadre locali di intervento. E’ di fondamentale importanza l’eliminazione della Regina, ogni primavera infatti, dopo aver svernato in qualche riparo, potrebbe costruire un nido primario in cui depone e accudisce le uova.

Ad occhio nudo Vespa velutina si presenta molto simile al calabrone comune (Vespa crabro); in realtà ha delle caratteristiche morfologiche che la rendono ben riconoscibile: torace e antenne molto scuri/nerastri, primi tre tergiti addominali bruni, quarto tergite addominale giallo-arancio, parti terminali delle zampe gialle, stretta linea gialla più chiara rispetto alla Vespa crabro nella parte anteriore dell’addome. Talvolta la presenza della Velutina in Europa viene erroneamente segnalata come Vespa mandarinia, il calabrone gigante asiatico  specie completamente diversa, di dimensioni sensibilmente maggiori e non ancora ufficialmente documentata dagli esperti sul suolo europeo. Presso l’Istituto Zooprofilattico Lazio e Toscana è possibile effettuare tramite esame ispettivo l’Identificazione di Specie su soggetti morti.

“Questo insetto – dichiara Flavio Pezzoli, presidente dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali (ODAF) della provincia di Roma – è quindi molto pericolosa e si sta diffondendo nel nostro territorio scendendo verso sud. Stiamo tenendo sotto controllo la vespa anche nel territorio di Roma, dove fortunatamente non è ancora stata avvistata. Teniamo comunque l’allerta è molto alta”.

Come distinguere la velutina dal nostro calabrone

Il calabrone asiatico (Vespa velutina nigrithorax) Si distingue dal nostro calabrone (Vespa crabro) per:

  • dimensioni inferiori;
  • colore più scuro;
  • banda giallo-arancione verso il pungiglione;
  • una stretta linea gialla più chiara nella parte anteriore dell’addome;
  • le estremità delle zampe  di colore giallo.