Il tumore al seno metastatico, che colpisce circa 37 mila donne in Italia, rappresenta una sfida significativa per la medicina oncologica. Ogni anno, nel nostro Paese, vengono diagnosticati 14 mila nuovi casi, con 3.400 di questi già metastatici alla prima diagnosi. Il restante 10% sono tumori già diagnosticati negli anni precedenti. Le metastasi si sviluppano quando le cellule tumorali migrano dalla sede originaria verso altri distretti corporei, come ossa, polmoni, pleura, linfonodi, fegato e, raramente, cervello. Nonostante il tumore possa essere rimosso chirurgicamente, esiste sempre il rischio di metastasi future, che rende fondamentale l’uso delle terapie adiuvanti. Vorrei porre un avviso e un richiamo a tutte le donne, ma anche ai parenti delle sudette…E’ importante sottoporsi a visite specialistiche, perché la prevenzione è molto importante. 

Continuando, abbiamo una nuova speranza per le pazienti affette da tumore al seno metastatico provieniente dalla terapia con trastuzumab deruxtecan, un farmaco appartenente alla categoria degli anticorpi monoclonali farmaco-coniugati. Questo farmaco combina un anticorpo diretto contro il recettore Her2, presente sulle cellule tumorali, con un potente chemioterapico. La combinazione permette di attaccare specificamente le cellule tumorali senza danneggiare eccessivamente i tessuti sani.

I dati dello studio di fase 3 Destiny-Breast06, presentati al congresso dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), dimostrano l’efficacia del trastuzumab deruxtecan su 866 pazienti. Giuseppe Curigliano, direttore della Divisione nuovi farmaci e terapie innovative dell’Istituto Europeo di Oncologia (IEO), ha evidenziato che le pazienti con tumore della mammella metastatico Her2-low e Her2-ultralow, trattate in prima linea con questo farmaco, hanno mostrato una sopravvivenza più lunga e senza progressione della malattia rispetto alla chemioterapia standard. Questo potrebbe rappresentare un cambiamento significativo nel trattamento del tumore al seno metastatico, permettendo di includere pazienti precedentemente escluse dai benefici delle terapie Her2 mirate.

Come la chemioterapia tradizionale anche se il trastuzumab deruxtecan abbia mostrato risultati promettenti, presenta alcuni effetti collaterali gestibili, come la polmonite interstiziale, che si verifica nel 5-7% delle pazienti. È quindi raccomandata l’esecuzione periodica di esami di controllo tramite TAC.

Francesco Perrone, presidente dell’AIOM, sottolinea l’importanza di determinare con precisione lo stato di Her2 per una corretta terapia. La collaborazione tra oncologi e patologi è cruciale per definire il profilo molecolare delle pazienti e ottimizzare i trattamenti. Saverio Cinieri, presidente della Fondazione AIOM, ha confermato che il trastuzumab deruxtecan potrebbe diventare una terapia di prima linea per il tumore al seno metastatico, approvata dalla Commissione Europea a gennaio 2023 e dalla AIFA per la rimborsabilità a dicembre 2023.

I progressi nella cura del tumore al seno metastatico sono stati notevoli, rendendo possibile la cronicizzazione della malattia e migliorando la qualità della vita delle pazienti. La ricerca continua a giocare un ruolo fondamentale nel controllare la crescita tumorale, ridurre i sintomi e prolungare la sopravvivenza. La nuova terapia con trastuzumab deruxtecan rappresenta un ulteriore passo avanti nella lotta contro questa malattia, offrendo nuove speranze alle pazienti e alle loro famiglie.