Così era ridotta, nel 1931, la Chiesa della Madonna di Castagneto di Formia.
I resti delle mura rimaste in piedi , visibili in questa immagine tratta dall’Archivio Istituto LUCE, e la relativa didascalia, ci informano che già nel 1931 la Chiesa evidenziava l’utilizzo di importanti resti appartenuti a templi di epoca romana, se non addirittura greca.
Un grande elemento di trabeazione , con fregio d’ordine dorico diviso in metope e triglifi con gocce , fu utilizzato come architrave per l’ingresso principale, proprio come possiamo ammirare ancora oggi , seppure erroneamente posizionato nella struttura attuale con gocce all’insù .
Il restauro, ovviamente avvenuto in data successiva al 1931, ha riproposto la collocazione della torre campanaria davanti all’accesso del tempio religioso.
Possiamo pensare che sotto il mucchio di rottami calcarei visibile nella foto dell’Archivio Istituto LUCE, dovevano esserci tutti gli altri elementi di epoca remota.