Fu giocatore della Pro Patria
Chi ama il calcio non può fare a meno di pensare al vecchio football. Si chiamava foot-ball e quel pallone di uno splendido color cuoio naturale che a fine partita diventava marrone scuro, quasi nero se c’era fango, faceva impazzire tutti gli spettatori sugli spalti di legno. Che magia! E di questo incantesimo faceva parte anche la Pro Patria, in serie A in alcune stagioni degli anni Trenta, Quaranta e Cinquanta. Eugenio Patti, nato a Novara il 15 dicembre 1924, fece parte dei Tigrotti biancoblu nella stagione ’45-’46 (serie B-C Alta Italia) e dal ’47 al ’50.
Era già un calcio tra impari, quello di Eugenio Patti, con le grandi come Il Milan, l’Inter, la Juventus (in parte anche il Bologna , la Fiorentina e il Torino) e tutto il resto a lottare per la salvezza. Di ruolo terzino, visse le stagioni del successo in serie A della Pro Patria a Busto Arsizio, bella squadra di guerrieri. C’erano il centrocampista Fausto Bonelli, il talentuoso attaccante Lilio Antoniotti (che giocherà anche col Torino e la Juventus) e l’ala sinistra Giuseppe Molina, astuto nel dribbling e discreto realizzatore.
Per giocare bene al calcio occorre faccia tosta e piedi buoni. Beh, non sappiamo se Eugenio Patti avesse piedi buoni ma certamente era di carattere e abile nel ruolo di difensore. Cercò per tutta la vita di segnare una rete ma invano; le fredde statistiche non ci riportano goal di questo instancabile mastino. Curiosità storica, Patti fu in forza alla Pro Patria nel campionato 1949-50, formazione di cui l’allenatore ufficiale era Giuseppe Meazza anche se il mister effettivo era Paolo Szalay. Szalay, ungherese, fu anche un atleta partecipante alle Olimpiadi del 1912, gareggiando nei 100 metri piani, nel salto in lungo, e nella staffetta 4×100. Altri tempi!