Il Napoli è reduce da un anno da dimenticare: l’anno 2023/2024 si è chiuso con il poco invidiabile record di posizionamento peggiore per una squadra campione in carica nell’anno precedente. L’impresa di Luciano Spalletti è infatti sembrata un lontano ricordo: l’avventura di mister Rudi Garcia è durata molto meno delle previsioni e la restante parte della stagione si è suddivisa tra Walter Mazzarri e Francesco Calzona, entrambi però traghettatori più che evidenti. La gestione di Aurelio De Laurentiis è stata criticata da più parti, anche e soprattutto per alcune dichiarazioni sopra le righe volte a minare l’autorità dell’allenatore negli spogliatoi. La stagione 2024/2025 è però iniziata sotto il segno di Antonio Conte, che porta in dote una buona quantità di esperienza, e vittorie, in Serie A. Se non si può parlare di rinascita immediata visto il ko all’esordio in casa dell’Hellas Verona, si può senza dubbio evidenziare un progressivo miglioramento tanto della condizione atletica quanto del gioco, elementi che vanno a certificare la rinascita del progetto Napoli. Anche per questo per gli esperti, pronostici e anche per le quote sulla vincente in Serie A oggi la compagine azzurra è una vera e propria pretendente al titolo. Insieme a Inter, Juventus e Milan.
Mentalità
Sicuramente l’aspetto mentale è il primo elemento su cui Conte ha dovuto lavorare. Lo si è visto benissimo durante i match dello scorso anno, soprattutto contro le medio-piccole, in cui l’atteggiamento mentale ha sempre avuto un peso in negativo. L’approccio alla gara è cruciale e il tecnico salentino avrà certamente ribadito fino allo sfinimento questo concetto.
Cura dei dettagli
Le esperienze precedenti di Conte alla Juventus e all’Inter hanno dimostrato l’importanza dei meccanismi di gioco all’interno dell’undici schierato in campo. Sicuramente la cura dei dettagli rientra perciò tra gli elementi su cui il mister salentino ha più insistito: una cultura del lavoro che appare però tutt’altro che finita ma che deve essere ribadita, ricercata e perfezionata fino al triplice fischio dell’ultima giornata di campionato.
Rispetto dei ruoli
Questo punto riguarda tanto lo spogliatoio quanto il rapporto con i membri della dirigenza e, di conseguenza, anche il presidente De Laurentiis. Non è un mistero il fatto che l’ormai ex mister Garcia abbia faticato a mantenere le redini dello spogliatoio, con qualche giocatore sorpreso ad atteggiamenti platealmente contro l’allenatore durante le passate sfide di Serie A. Un modo di fare che da un lato è stato avallato anche dalla società dal momento che non sono seguiti provvedimenti, il riferimento va ad esempio alla furia di Victor Osimhen dopo essere stato sostituito. Nel caso di Conte ciò non è accaduto, così come difficilmente si potranno vedere ingerenze da parte di altri personaggi di spicco del club partenopeo.
Innesti di spessore dal mercato
Sulla questione mercato mister Conte aveva espresso, a fine della sessione estiva, evidenti preoccupazioni circa l’immobilismo della società. Il club campano era di fatto bloccato dalla mancata trattativa del calciatore nigeriano: da una possibile cessione milionaria si è passati ad un prestito in extremis in Turchia, sponda Galatasaray, nella speranza che nella prossima stagione possa essere rivenduto a cifre ritenute consone da De Laurentiis. Alla fine i tanto attesi colpi per Conte sono arrivati, con però colpevole ritardo e di conseguenza con un impatto leggermente più avanti nel tempo sul gruppo squadra. Su tutti, si cita senza dubbio l’arrivo di Romelu Lukaku, legato ormai al tecnico salentino da un sodalizio fin dai tempi dell’Inter. Lo sforzo economico dei campani per assicurarsi a titolo definitivo la punta belga è stato evidente ma mister Conte è sempre stato sicuro dell’apporto dell’attaccante al gruppo squadra, grande finalizzatore ma anche abile nel dialogo con il reparto.
Rivitalizzazione dei calciatori
Conte è arrivato a Castel Volturno dovendo gestire alcuni elementi con la valigia in mano, tra cui due uomini simbolo della vittoria dello scudetto due stagioni fa: Giovanni Di Lorenzo e Khvicha Kvaratskhelia. Il terzino, capitano del Napoli, era in rotta con i tifosi e pronto ad abbandonare i partenopei mentre l’attaccante georgiano era propenso a guardarsi in giro in cerca di offerta da top club stranieri. L’arrivo di Conte ha però bloccato tutte le cessioni di spicco, ad eccezione del già designato partente Piotr Zieliński, andato a scadenza di contratto e firmatario con l’Inter (trascorrendo, di fatto, una stagione da escluso tra le fila del Napoli). Proprio Di Lorenzo e Kvaratskhelia, da pronti al saluto dopo divenuti pedine fondamentali nello scacchiere di Conte, che ha scelto di puntare con forza su di loro.