Si è tenuta lunedì a Roma, presso il Salone d’onore del CONI, la XXXIII edizione del galà dedicato alle Città Europee dello Sport.
La cerimonia, che si è svolta alla presenza della presidente onoraria del Movimento Sportivo Popolare Italia Francesca Bortolozzi, del presidente Aces Europe MSP Italia Gian Francesco Lupatelli, del presidente del CONI Giovanni Malagò e del presidente di Sport e Salute Spa Vito Cozzoli è stata anche l’occasione per presentare le candidature delle città in lizza per gli anni 2021, 2022 e 2023.
In quest’ultimo gruppo, nella categoria European City of Sport, era presente anche Fondi, rappresentata dall’assessore allo Sport Fabrizio Macaro che, per l’occasione, ha indossato la fascia tricolore. Una sfida ambiziosa quella lanciata dalla città conosciuta nel mondo dello sport con i colori rosso e blu dato che dovrà dimostrare di meritare il titolo più di altre rinomate località italiane, alcune delle quali capoluogo di provincia come Padova, Trapani e Catanzaro.
Il regolamento, proprio perché non tiene conto soltanto della grandezza o della modernità delle strutture ma anche di altri fattori quali la mobilità sostenibile, l’esistenza di programmi dedicati a minoranze o portatori di handicap o la promozione del turismo sportivo, consente infatti a città molto popolose come i succitati capoluoghi di sfidare realtà più piccole come Schio, Spinea, Rende o Fondi.
«La nostra città – spiegano il sindaco Beniamino Maschietto l’assessore Fabrizio Macaro – oltre ad avere diverse valide strutture ha una rete associativa e societaria importante che si spende per diffondere i valori dello sport trasversalmente nella società con programmi dedicati ai bambini, agli anziani, agli agonisti o ai portatori di handicap. Altri punti di forza – aggiungono – sono la nostra territorialità che rende possibili sport diversissimi tra loro come la vela, il kitesurf o la mountain bike solo per citarne alcuni. Sono determinanti, inoltre, i seminari, le manifestazioni e le competizioni sportive locali, nazionali e internazionali organizzate in passato o in programma in futuro. La candidatura presentata, insomma, è il primo passo di una scalata che sarà lunga e impegnativa».
La metafora è calzante non solo perché si parla di sport. Concorrere al titolo è infatti l’occasione per incentivare attività che consentano ai cittadini di trarre beneficio dall’esercizio fisico quotidiano, rafforzino il senso di appartenenza alla comunità e migliorino concretamente la salute della popolazione. «È una candidatura – aggiungono il primo cittadino e l’assessore allo Sport – che richiede impegno, programmazione, risorse ed energie ecco perché l’amministrazione ha iniziato sin sa subito a lavorare sodo su più fronti che solo apparentemente non riguardano lo sport».
Il lavoro quotidiano, finalizzato a migliorare la qualità della vita in città prima che a conquistare il titolo, riguarderà quindi tanto le infrastrutture quanto le politiche attive. Concorrono a fare punteggio, infatti, moltissimi aspetti diversi che vanno dagli investimenti infrastrutturali degli ultimi anni a quelli in programma, dalla realizzazione di un piano pluriennale per lo sviluppo dello sport all’attivismo delle realtà esistenti sul territorio, dalla presenza di percorsi ciclopedonali o luoghi in cui fare sport all’aria aperta alla promozione del turismo sportivo.