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La partita sembra aperta, condizionata dalle scelte delle gomme. Esattamente come nella qualifica sprint di Austin, la Ferrari ha piazzato Charles Leclerc in terza posizione e Carlos Sainz in quinta. Nel weekend statunitense la Scuderia è stata in grado di ribaltare la situazione grazie ad un ottimo passo gara, ed anche a Interlagos c’è la concreta speranza che il ritmo sulla lunga distanza possa permettere di poter puntare a qualcosa in più del verdetto visto nelle qualifiche della festività di Ognissanti. C’è però un grande punto interrogativo, ed è legato al ritmo che potranno tenere in gara le due McLaren. Il margine che Piastri e Norris hanno rifilato a tutti gli avversari è stato superiore alle aspettative, due decimi e mezzo ad Interlagos non sono pochi, ma in mancanza degli abituali long-run (il format sprint non concede tempo per le simulazioni) le carte saranno scoperte solo giro dopo giro.

Nel paddock c’è chi sostiene che il nuovo alettone posteriore a medio carico portato in pista dalla McLaren si sia rivelato particolarmente adatto alle caratteristiche di Interlagos, chi vede alla base dell’exploit Piastri-Norris il calo drastico della temperatura dell’asfalto (quasi venti gradi tra FP1 e qualifica) ma alcuni addetti ai lavori hanno prestato molta attenzione alle vistose scie di scintille viste al passaggio sul traguardo di Piastri e Norris, la conferma di un’altezza da terra del retrotreno molto ridotta. La prova di forza delle due vetture ‘papaya’ secondo alcuni degli avversari è stata legata soprattutto ad un setup molto aggressivo su un fronte delicatissimo come l’altezza del retrotreno. A metà della sessione FP1 molte squadre (tra cui la Ferrari) sono dovute intervenire alzando le monoposto per proteggere il fondo da un’usura che avrebbe portato il pattino oltre il limite consentito dal regolamento. Le simulazioni fatte prima del weekend non riportavano i dossi presenti sulla pista riasfaltata di recente, e le squadre sono corse ai ripari.

La McLaren potrebbe avere osato qualcosa in più che ha indubbiamente pagato nel giro veloce, ma potrebbe rappresentare un freno in gara qualora fosse costretta ad una condotta di gara più conservativa. E ciò in cui spera la concorrenza, ad iniziare dalla Ferrari. Tutto è ancora aperto e gli esperti sono cauti nei pronostici (come si può vedere facilmente nella sezione di quote di Betway, sito di scommesse per la Formula 1). Persino la gestione degli pneumatici si scoprirà giro dopo giro nella gara sprint. La tentazione di molte squadre è quella di montare un set di hard (ovvero la mescola C3) ma molto dipenderà dalle previsioni meteo in vista del Gran Premio di domenica. Se non arriverà la pioggia, secondo le simulazioni dei team serviranno i due set di hard a disposizione, più uno di medie, per coprire i 71 giri in programma. L’unico treno di gialle nuovo a disposizione di tutti i top-team potrebbe essere impiegato per la gara sprint, una scelta che appare obbligata ma non priva di rischi legati al graining (un fenomeno che si manifesta sulla superficie delle gomme). Chi vivrà vedrà.