Scauri, un grande amore. Sostanzialmente chi scrive è coetaneo della pallacanestro scaurese. Nel 1949 nacque la Polisportiva Libertas Scauri e da quel momento tanti giovani locali si sono formati sportivamente avendo tra le mani un pallone da basket. Dodici anni dopo nel 1961 muta la denominazione e si chiama Sporting Club Scauri. Il basket è anche passione e sentimenti forti e negli anni 1973 – 1974 nasce la Libertas Scauri con il docente Mimmo Janniello, che aveva litigato con altri dirigenti. Poi il tutto si ricomporrà per amore dello sport e di Scauri. Quarantasette anni fa nel 1973 nasce l’attuale Basket Scauri. Chi scrive è capo ufficio stampa della SSD Polisportiva Scauri, società calcistica, per amore dei nipotini Koen Samuel e Jonas Noam. Ma non ha incertezza nel riconoscere il ruolo della pallacanestro nella cittadina di Scauri, una semplice frazione di un comune di provincia ma che, grazie al Basket Scauri, è conosciuta in tutta Italia. I suoi primi due figli scelsero discipline sportive diverse, il primo Carlo Emanuele nel Marina di calcio e il secondo Giuliano Flavio nel basket.

Logo ufficiale del Basket Scauri

Quest’ultimo è stato sempre innamorato della palla a spicchi, ha incominciato talmente piccolo che il suo Mister riteneva valide le realizzazioni effettuate dal di sotto del canestro. I colori biancoazzurri uniscono idealmente sia il basket che il calcio a Scauri, che sono stati e sono ancora oggi entrambi un’agenzia educativa di primo livello. Ho seguito nella crescita di Giuliano l’evolversi della pallacanestro locale. Ricordo quando entrò nel guiness dei primati realizzando a Cagliari all’ultimo secondo un canestro tirando dal suo canestro in quello avversario. Una palla che volò per l’intero campo – tra lo stupore di tutti – per insaccarsi. E il pubblico sardo talmente sportivo da portarlo in trionfo. Poi la carriera militare che lo portò lontano da Scauri sino al suo ritorno, con una laurea magistrale in management dello sport e un brevetto FIP di allenatore di minibasket. E tanto amore per la palla a spicchi da trasmettere in modo disinteressato al vivaio dei futuri giocatori di Basket Scauri.

I piccoli del Basket Scauri con il loro coach Giuliano Flavio Caliman

Un amore trasferito al suo secondo figlio Jonas Noam che per la caparbietà che mette nel gioco ha ottenuto l’applauso unanime del pubblico in un torneo nazionale disputato fuori casa, a Fiumicino. E nel frattempo in questi anni si sono succeduti presidenti, dirigenti, allenatori, giocatori in un filo ideale che unisce le radici del 1949 alla realtà del 2020. Ognuno ha lasciato un ricordo indelebile, come si evince dal testo fondamentale del collega giornalista e amico fraterno Antonio Lepone, pubblicato nel 2019 per Armando Caramanica Editore dal titolo “Il Basket a Scauri volti e storie”. Ma tutto ciò oggi è a rischio, poiché finiti i tempi d’oro della sponsorizzazione di Autosoft di Sergio Cerro la cassa societaria piange e si parla con insistenza della vendita del titolo di Serie B al Catanzaro, una squadra che gioca in una città capoluogo della Regione Calabria. Finirà così o in altro modo? Chi scrive ha promesso di essere riservato sino a metà mese e di evitare ulteriori fughe di notizie. Ma un dato è certo: il Basket Scauri è una bandiera e le bandiere non si lasciano mai cadere nella polvere. Nel mondo ogni soldato sa che se viene colpito il portabandiera il commilitone più vicino la deve raccogliere dalle mani del ferito o morituro che, con l’ultimo sforzo, la deve passare di mano. La bandiera cestistica scaurese deve sventolare a ogni costo, tutti hanno il dovere di lavorare alla sua rinascita, dal primo cittadino al più piccolo dei pulcini. Forza Scauri, amore di una vita.