Angelo Cameroni, detto anche Palla di gomma
L’abbiamo avuta anche noi Palla di gomma, molto prima che Stan Lee e Jack Kirby creassero Mister Fantastic, personaggio fumettistico dotato della capacità di estendere e deformare il suo corpo, proprio come una gomma. Il nostro Palla di gomma si chiamava Angelo Cameroni e se non fosse stato per il soprannome, oltre all’unica presenza in Nazionale, sarebbe stato un altro annegato nel fiume Lete, nelle acque torbide dell’oblio. L’inviato speciale de La Stampa per la partita del 18 gennaio 1920, match vinto per nove reti con quattro dei francesi, a Milano, lo definisce appunto l‘uomo di gomma anche se non tesse lodi nei confronti del nostro portiere. Scrive, a fine primo tempo: “detto l’uomo di gomma ma una gomma alla quale oggi sono già rimasti appiccicati tre goals”. Ironico, questo giornalista degli anni venti. Per la cronaca, i francesi indossarono la maglia blu mentre gli italiani quella bianca, in una partita bizzarra e frizzante. Al velodromo del Sempione di Milano il cielo era vestito di un bel sole e il chiacchierio degli spettatori rompeva il silenzio dei calciatori. La squadra italiana scese in campo con una serena fiducia e senza temere gli avversari. Il reparto difensivo si comportò bene ma alla grande giocarono soprattutto gli attaccanti, tra i quali Ermanno Aebi. Storie di football d’altri tempi, con uomini segnati dal sacrificio come i fuochisti di un rimorchiatore. Cameroni fu un astro folle, durato ben poco tempo in un calcio ancora primitivo, in cui facile era smarrirsi. Curiosità: allenò la Nazionale Rugby a 15, anche in questo caso una sola volta. Indossò la maglia rossonera del Milan tra il 1925 e il 1926 ma esclusivamente in tre partite amichevoli: 08.11.1925 Milan vs Modena 3-3, 18.04.1926 Lugano vs Milan 0-4, 30.05.1926 Internazionale vs Milan 3-2. Portiere spericolato nelle uscite, si lanciava sui piedi degli avversari con la rapidità di un puma nell’attacco ad un cervo. Sepolto al Musocco (Cimitero maggiore di Milano) dal 1961, ode ogni notte lo scampanellio del tram funebre La Gioconda, fantasma della storia milanese.
Disegno di Stefano Cipolat