Inps ha pubblicato nella circolare 166 dell’8 novembre 2021, le istruzioni complete e il  modello di richiesta per  il reddito di libertà, un bonus economico destinato alle donne vittime di violenza , previsto dal  DPCM del 17 dicembre 2020.  Va richiesto per il tramite dei Comuni.

Con il  messaggio  n. 4130 del 24.11.2021 viene comunicato anche il rilascio della procedura dedicata all’acquisizione delle domande per il Reddito di Libertà da parte degli operatori comunali, raggiungibile sul portale www.inps.it, all’interno del servizio online “Prestazioni Sociali”, selezionando tra i risultati il servizio “Prestazioni sociali: trasmissione domande, istruzioni e software”. Il servizio, già utilizzato dai Comuni per la trasmissione delle domande di Assegno al nucleo Familiare e Maternità, è accessibile dagli operatori comunali in possesso di SPID di livello 2 o superiore o di una Carta di identità elettronica 3.0 (CIE), o una Carta Nazionale dei Servizi (CNS).

Viene anche fornito un nuovo modello per le richieste 

Di cosa si tratta, a chi spetta  le risorse stanziate i limiti e le modalità operative per la  richiesta e il pagamento.

Il decreto prevede  un contributo:

  1. nella misura massima di euro 400 pro capite su base mensile per un massimo di 12 mensilità
  2. alle donne vittime di violenza, sole o con figli minori, seguite dai centri antiviolenza riconosciuti dalle regioni e dai servizi sociali per garantire una maggiore autonomia  nei percorsi di fuoriuscita dalla violenza. 

Il Reddito di libertà è finalizzato a sostenere  in particolare 

  1. l’autonomia abitativa e la riacquisizione dell’autonomia personale (spese di affitto per un alloggio autonomo,  per l’uscita dal Centro antiviolenza)  
  2.  il percorso scolastico e formativo dei/delle figli/figlie minori.

Si sottolinea che:

  • il bonus è cumulabile con altri strumenti di sostegno come il Reddito di cittadinanza, Reddito di Emergenza NASPI e altre  misure di sostegno economico dei Comuni e delle Regioni
  • l’Inps può procedere eventualmente alla revoca del contributo erogato, qualora dovessero intervenire motivi ostativi al mantenimento.
  • Va richiesto tramite i servizi sociali dei Comuni in cui risiede l’interessata.

Le destinatarie del reddito di libertà sono le 

  • donne vittime di violenza e accolte nei centri riconosciuti dalle Regioni
  • residenti in Italia
  • con cittadinanza italiana, comunitaria o 
  • extracomunitaria con permesso di soggiorno o lo status di rifugiato politico o di protezione sussidiaria.

La domanda si presenta tramite i Comuni all’Inps sulla base del modello predisposto con il messaggio del 24 novembre 2021   che contiene :

  • una autodichiarazione dell’interessata 
  • la dichiarazione firmata dal rappresentante legale del Centro antiviolenza che ha preso in carico la stessa, che ne attesti il percorso di emancipazione ed autonomia intrapreso;
  • la dichiarazione del servizio sociale professionale di riferimento, che ne attesti lo stato di bisogno legato alla situazione straordinaria o urgente. 

Non può essere accolta più di un’istanza riferita alla  stessa donna vittima di violenza. 

Le domande vanno trasmesse dagli sportelli dei servizi sociali dei Comuni.  La circolare precisa che devono essere inviate  solo ed esclusivamente le istanze debitamente compilate in ogni loro parte e sottoscritte dalle interessate. Non sarà presa in considerazione  l’istanza non conforme al modello, ovvero incompleta.

Gli operatori comunali referenti potranno richiedere l’esibizione del documento di identità ovvero del titolo di soggiorno, se necessario durante la compilazione.

L’operatore comunale  accede  al servizio online di presentazione della domanda stessa, raggiungibile sul portale www.inps.it, cercando  “Prestazioni sociali dei comuni” e selezionando il servizio “Prestazioni sociali: trasmissione domande, istruzioni e software”. 

La disponibilità della nuova sezione, sempre accessibile tramite  SPID di livello 2 o superiore o di una Carta di identità elettronica 3.0 (CIE) o di una Carta Nazionale dei Servizi (CNS), sarà comunicata prossimamente con apposito messaggio dell’Istituto. 

Il pagamento avviene mediante accredito su conti dotati di IBAN, area SEPA, intestati alla richiedente e abilitati a ricevere bonifici (conto corrente, libretto di risparmio, carta prepagata).

 In caso di pagamento su IBAN estero deve essere allegato un documento di identità del beneficiario e il modulo “Identificazione finanziaria Area SEPA”, reperibile sul sito istituzionale dell’INPS,.

Ai fini della prenotazione dei bonus si terrà conto della data di acquisizione dei dati da parte dell’INPS mediante il servizio online, e non la data di sottoscrizione del modulo cartaceo. 

Successivamente alla trasmissione della domanda, il sistema effettuerà una breve istruttoria automatizzat il cui esito sarà:

  1.  reso disponibile nella procedura a disposizione dei Comuni e 
  2. comunicato all’interessata utilizzando i dati di contatto indicati in domanda.

 L’istituto precisa che le domande non ammesse per insufficienza di budget  regionale  potranno essere oggetto di accoglimento in un momento successivo, in caso di respingimento di domande già presentate.