SCONTRI DURANTE L’INCONTRO DI CALCIO LATINA – FIDELIS ANDRIA DELLO SCORSO 23 APRILE. IL QUESTORE EMETTE DIECI DASPO NEI CONFRONTI DI ALTRETTANTI TIFOSI. Il Questore di Latina, nel quadro delle attività dirette a contrastare il fenomeno delle violenze in occasione di manifestazioni sportive, ha emesso dieci provvedimenti di D.A.Spo nei confronti di altrettanti tifosi, in seguito a quanto avvenuto durante l’incontro di calcio Latina Calcio – Fidelis Andria, disputatosi lo scorso 23 aprile presso lo stadio Francioni. Tali provvedimenti si aggiungono a quello già notificato in precedenza ad un componente dello staff del Latina Calcio che, al termine della partita, aveva dato luogo ad un tentativo di colluttazione con un dirigente della squadra avversaria. Era stato proprio quell’episodio, acuito dalla sconfitta della squadra ospite e dai i conseguenti sfottò della tifoseria locale, ad innescare una violenta reazione dei supporters pugliesi, che in massa avevano tentato di danneggiare le due cancellate poste ai piedi della curva sud con l’intento di accedere al campo di gioco. Le condotte dei tifosi della squadra ospite e dei supporters della squadra locale, che grazie all’attività delle forze dell’ordine impiegate nel servizio di ordine pubblico non avevano avuto conseguenze negative per la sicurezza dei presenti, hanno successivamente dato luogo ad una intensa attività d’indagine operata dalla Digos di Latina per l’identificazione dei responsabili, resa possibile dalle immagini registrate dagli operatori della Polizia Scientifica durante il servizio e dall’attività svolta dalla Divisione Anticrimine della Questura di Latina. All’esito della complessa attività il Questore di Latina Raffaele Gargiulo, ha emanato dieci provvedimenti di D.A.Spo, quattro dei quali con con obbligo di firma, di cui sei destinati ai tifosi del Fidelis Andria e quattro ai tifosi del Latina Calcio. I divieti di accesso alle manifestazioni sportive notificati, variano dal massimo di 7 anni con obbligo di presentazione all’Autorità di P.S. comminati ai soggetti già daspati in precedenza e pertanto recidivi, al minimo di due anni.