Intervento realizzato dall’azienda di Elon Musk
Siamo ancora lontani, e per fortuna direbbero in molti, dalle visioni futuristiche dello scienziato Robert Jastrow, astrofisico dell’avventura spaziale americana, che nel 1982 profetizzava un’unione tra uomo e macchina, una sorta di intelligenza ibrida grazie al potere del silicio. Ma quello effettuato da Elon Musk è già un primo passo che ci porta in un mondo ignoto, fino a pochi anni fa relegato solo ai film e ai romanzi di fantascienza.
Neuralink (nata nel 2016 e con sede a Fremont, in California) ha compiuto il suo primo impianto di chip in un cervello umano, con il fine di rivoluzionare la scienza e aiutare a sconfiggere le malattie neurologiche e le lesioni traumatiche leggendo le onde cerebrali. Questa società sviluppa interfacce cervello-macchina che dovrebbero permettere agli uomini di comandare un computer attraverso il pensiero. Diverse aziende, come l’olandese Onward, hanno già creato e installato impianti cerebrali ma Elon Musk si è posto obiettivi ancora più ambiziosi: dare vita ad uomo in grado di svolgere molteplici funzioni solo pensando.
La sperimentazione è avvenuta dapprima sulle scimmie. Alcune di esse, dopo l’installazione di un chip nel cervello, sarebbero state in grado di videogiocare a Pong senza l’ausilio di un controller o di una tastiera.
Questi sistemi potrebbero permettere di far camminare pazienti paralizzati o di restituire la vista ai ciechi. Ovviamente si pone, e si porrà sempre di più, il problema etico e filosofico. Si tratta di un altro essere umano? Il prodotto di un’evoluzione fisica e tecnologica, il superamento definitivo della specie Homo sapiens? L’illusione di sconfiggere per sempre il male, ogni tipo di male, e persino la morte? Siamo sicuri che le reazioni dell’essere umano saranno positive e pacifiche?
Nel romanzo di Michael Crichton, del 1972, ad un uomo che soffre di epilessia psicomotoria viene inserito un minicomputer nel suo cervello, nella speranza di guarirlo. I risultati saranno nefasti. Il personaggio fugge e inizia a commettere dei crimini, guidato dal computer che ha nella corteccia cerebrale.