Ora un’azione preventiva contro il Preposizionamento: Appello alla Guardia Costiera – I nostri lettori ci chiedono nuovamente con sempre maggiore insistenza di intervenire con la
forza dei media per facilitare la rimozione di atti e comportamenti odiosi e provocatori che
ogni estate si pongono in atto sulle spiagge libere del nostro litorale. Spieghiamo dove è il
trucco posto in atto da coloro che ottengono in concessione delle spiagge libere. Nel contesto
di ogni fascia costiera comunale debbono esserci dei tratti di spiaggia dove ogni bagnante può
liberamente posizionarsi con teli da mare o ombrelloni di sua proprietà. Nel caso in cui
desidera l’assistenza e il noleggio di materiale messo a disposizione dal personale che ha
ottenuto la guardiania e la manutenzione del tratto di arenile ebbene provvederà a pagare
quanto previsto dal tariffario. Ma esiste un problema di fondo: il posizionamento.
Le norme
prevedono che i bagnanti mano a mano che giungono sull’arenile si posizionano. Ma la
maggioranza dei concessionari alle prime luci dell’alba provvedono a occupare tutta l’area
prossima al bagnasciuga. In passato abbiamo provveduto a fotografare al primo chiarore delle
spiagge libere e queste apparivano perfettamente attrezzate, meglio degli stabilimenti
balneari. I bagnanti “fai da te” debbono accontentarsi di spazi liberi prossimi alla strada e di
vedere il mare con il binocolo a meno che non vogliano pagare il noleggio di un ombrellone
già posizionato. Se i militari del mare con le stellette (la Guardia Costiera) dovessero fare
sopraluoghi all’alba rileverebbero tali difformità che sono contravvenzionabili.
Basterebbe
lanciare un’operazione preventiva a inizio stagione per far comprendere all’opinione pubblica
che le norme e le ordinanze si rispettano. Nella nostra Repubblica deve imperare la certezza
del diritto. In questo mese abbiamo Pasqua e Pasquetta, sono la prova del nove. La legge è
dalla parte dei bagnanti.