Giuseppe Simeone, capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale del Lazio e presidente della commissione sanità, dichiara:“Mettere in sicurezza la scuola significa compiere un passo importantissimo per la salute dei nostri ragazzi e di tutto il personale che opera in questo settore. Per questa ragione la programmazione delle vaccinazioni contro il Covid 19 deve essere frutto di un lavoro certosino, rigoroso e preciso che limiti al minimo il margine di errore e, soprattutto, sia in grado di rispondere e risolvere con immediatezza alle problematiche che possono insorgere. In questi giorni, infatti, è stata data molta enfasi ad un altro passo importantissimo nella battaglia per contrastare la diffusione del Covid 19 nel Lazio e in Italia. Sono state avviate le procedure per le somministrazioni delle dosi di vaccino anche al personale scolastico che lavora in prima in linea, a contatto con i bambini ed i ragazzi, e che complice anche la diffusione delle varianti potrebbe essere maggiormente esposto al rischio di contagio.
Peccato che quello che doveva essere un processo semplice e lineare sia finito in quello che può definirsi un totale cortocircuito. Stando quanto appreso, infatti, la regione Lazio autorizza le vaccinazioni solo a chi, in tale contesto, ha un medico di medicina generale convenzionato sul territorio. In Campania, invece, può vaccinarsi solo il personale in servizio nelle scuole della regione. Questo significa che esiste una platea di circa 10.000 persone appartenenti al corpo scolastico, provenienti dalla Campania ed operanti nel Lazio, che sono rimasti come coloro che son sospesi impossibilitati ad effettuare la vaccinazione contro il Covid 19 sia nella regione di appartenenza che in quella in cui prestano servizio. E’ evidente che siamo di fronte ad un problema che deve essere affrontato e risolto con massima urgenza.
Il rischio è che la mancata vaccinazione di una platea tanto vasta possa rappresentare un veicolo di contagio che oggi più che mai non possiamo permetterci. In tale contesto ho inoltrato una nota al presidente della regione Lazio, all’assessore regionale alla sanità e al direttore della direzione salute ed integrazione socio sanitaria regionale, per chiedere di voler, anche attraverso l’interlocuzione con il Ministero competente e con la regione Campania, esaminare immediatamente tale criticità e con rapidità trovare la soluzione che consenta a questo bacino di utenti di vaccinarsi al pari degli altri docenti ed operatori della scuola. Non potremmo considerare sicura la scuola se la campagna vaccinale venisse condotta a macchia di leopardo, lasciando fuori oltre 10mila persone”.