Giuseppe Simeone, capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale del Lazio e presidente della commissione Sanità, politiche sociali, integrazione sociosanitaria e welfare dichiara: “il settore termale, che in provincia di Latina trova il suo fulcro nell’eccellenza rappresentata dalle aziende che operano in questo settore nel quadrante sud del territorio tra Suio e Scauri, senza interventi rapidi ed immediati rischia di scomparire. Per questa ragione, raccogliendo anche l’appello degli operatori su cui gravano oltre a carenze endemiche, strutturali ed infrastrutturali, anche le ripercussioni legate all’emergenza sanitaria in corso, ho presentato un emendamento di merito al Documento di economia e finanza regionale 2021 – 2023, che la prossima settimana sarà all’esame del Consiglio. Nello specifico ho chiesto che la regione metta in atto ogni misura urgente per sostenere gli operatori del settore in questa fase emergenziale e contestualmente di definire, con urgenza e secondo un cronoprogramma preciso, un piano di rilancio che contenga la realizzazione di infrastrutture di collegamento e di sviluppo anche dell’area circostante gli impianti termali, e che possa, sul modello di eccellenze nazionali, trovare rapida concretizzazione.
La Regione deve prendere una posizione chiara, e mettere in atto tutte le azioni concrete e consequenziali, a sostegno del comparto. Non basta, infatti, dire, come accade nel piano turistico regionale, che abbiamo un centro termale nel sud pontino. Diciamo che ci sono eroi che hanno investito in proprio e che senza risorse adeguate, rischiano di scomparire. L’area termale di Suio – Scauri può e deve diventare un centro di attrazione turistica, al pari di analoghe realtà nazionali, ma per farlo necessita di un innesto di liquidità, per far fronte alla crisi in corso e, soprattutto, di un sistema, infrastrutturale, che sia in grado di collegare questo patrimonio naturale, che contribuisce in modo determinante al Pil del sud della provincia di Latina, al resto dell’Italia in modo veloce e sicuro e quindi di operare nei modi e nei tempi che merita. Non possiamo continuare a parlare per annunci o avremo sulle spalle la piena responsabilità della chiusura di un comparto che ha tutte le caratteristiche per essere eccellenza ed è ridotto, causa dell’inerzia, sull’orlo di un baratro. Serve un vero piano di rilancio che contenga la realizzazione di infrastrutture di collegamento e di sviluppo dell’area circostante, e che possa trovare rapida concretizzazione. In questo contesto non posso che apprezzare il legittimo appello avanzato da Pasquale Fusco alla Regione Lazio sulla necessità di non escludere l’area sud della provincia di Latina dai piani di infrastrutturazione che, a partire dalla realizzazione della Trasversale Tirreno Adriatica, comprenda uno sviluppo coerente di tutto il territorio a partire dalle aziende che lo rappresentano”.