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Regione Lazio: guerra alle liste d’attesa – “Apprendiamo con piacere che il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, e l’assessore regionale alla sanità, Alessio D’Amato, hanno, di nuovo, dichiarato guerra alle liste di attesa. In queste ore è stato varato l’ennesimo piano di abbattimento. L’investimento previsto è di circa 48milioni di euro. Ma il timore è che, leggendo l’articolato dell’atto, si rischi l’ennesimo flop. L’obiettivo è recuperare gli interventi chirurgici, i ricoveri ospedalieri, le prestazioni specialistiche ambulatoriali e di screening che non è stato possibile erogare durante il periodo della pandemia da Covid-19.

Regione Lazio: guerra alle liste d’attesa – I circa 48 milioni di euro previsti sono suddivisi per attività sanitaria prevedendo per la specialistica ambulatoriale35.388.145,57 euro, per interventi chirurgici 9.946.964,11 euro, per percorsi di screening oncologici2.635.408,32 euro. E’ evidente che manca una tranche rilevante e fondamentale che è quella rappresentata dalle prestazioni diagnostiche, Tac, Risonanza magnetica, Mammografia, per fare solo alcuni esempi, che rappresentano in assoluto l’apice delle criticità legate alle liste di attesa e che costringono i cittadini a rivolgersi al privato per effettuare gli esami con costi esosi. E’ altrettanto evidente, leggendo il piano che manca di fatto un investimento, a fronte della prevista apertura delle strutture sanitarie anche la sera e nei giorni festivi, il necessario investimento sul personale che, come si legge nel piano, sarà “semplicemente riorganizzato. Infine, ben l’80% delle prestazioni, in termini di aumento dell’offerta, come sottolineato dall’assessore D’Amato, sarà pubblica. Il che significa che l’apporto sostanziale delle strutture private accreditate sarà residuale e il problema potrà essere risolto, forse, in maniera del tutto residuale rispetto al volume di prestazioni da recuperare.

Regione Lazio: guerra alle liste d’attesa – A pensar male si sbaglia ma come dice l’adagio a volte ci si azzecca. E il nostro timore era e resta quello di un piano che farà la fine degli altri varati in pompa magna con una guerra in salsa Zingaretti che si rivelerà l’ennesima Waterloo. Quello che stupisce, ancora, è che esempi virtuosi con risultati eccellenti esistono e sono stati attuati in Regioni come il Veneto e l’Emilia Romagna dove le liste di attesa sono state ridotte in modo sostanziale soprattutto per quanto concerne esami diagnostici, visite specialistiche e di laboratorio, grazie ad investimenti mirati all’ampliamento degli orari di erogazione di servizi e prestazioni, confluiti nella garanzia del personale indispensabile per effettuare esami e visite, e agendo sul privato accreditato calmierando le tariffe per l’accesso dei pazienti. Soluzioni che, come Forza Italia, è dal 2013, a suon di mozioni, emendamenti, interrogazioni sottoponiamo all’attenzione della giunta Zingaretti che, evidentemente, non riesce a recepirli per la mancanza di una visione organica e generale del problema e quindi incapace di affrontare le criticità in modo risolutivo. Spiace per i cittadini che, probabilmente, dovranno continuare a scontrarsi con i limiti esistenti nell’erogazioni di prestazioni sanitarie indispensabili alla loro salute e per prevenire malattie spesso gravi e degenerative. Ma come si suol dire in certi casi non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire”. Lo dichiara in una nota il capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale del Lazio Giuseppe Simeone.