Quattro mesi per ricevere dalla Asl di Latina ausili per la riabilitazione – “Quattro mesi per ricevere dalla Asl di Latina la fornitura di ausili indispensabili e necessari ed urgenti a garantirgli una migliore qualità della vita nonché quel processo di riabilitazione senza il quale è impossibilito anche a comunicare. E’ quello che è accaduto, e sta accadendo, ad un uomo di 72 anni residente in provincia di Latina sottoposto a marzo di quest’anno ad un invasivo intervento per “Laringectomia totale + svuotamento latero cervicale bilaterale dei livelli II – IV + emitiroidectomia destra + tracheostomia + fistolizzazione tracheo – esofagea + posizionamento di protesi fonatoria provox”.
E’ inaccettabile che si debbano attendere mesi per la fornitura di servizi e presidi indispensabili alla cura, alla salute e alla vita. Per questo ho depositato una interrogazione urgente a risposta immediata chiedendo al presidente Zingaretti e all’assessore D’Amato le ragioni per cui dopo ben quattro mesi e la richiesta formale di ausili sanitari da parte del Policlinico Gemelli la Asl di Latina non ha provveduto a fornire al paziente i presidi necessari alla cura, alla salute, alla riabilitazione e alla vita stessa. L’interrogazione è stata depositata dopo i tentativi di interloquire con la dirigenza della Asl di Latina per le vie brevi, in data 26/07/22 e la nota urgente inoltrata al direttore generale della Asl di Latina, Silvia Cavalli, e al direttore sanitario della Asl di Latina, Sergio Parrocchia, chiedendo le ragioni per cui dopo ormai quattro mesi dalla ricezione della richiesta di ausili medici riabilitativi, il paziente, non ha ancora ricevuto alcuna risposta in merito e di provvedere con la massima urgenza ed immediatezza alla fornitura di quanto necessario alla sopravvivenza stessa di un uomo che è stato già debilitato e traumaticamente sottoposto ad un intervento altamente invalidante. La nota è stata inoltrata anche per le vie brevi, con messaggio wapp, al direttore sanitario della Asl di Latina, Parrocchia, che mi ha risposto che “I presidi sono già stati autorizzati e si sta procedendo all’acquisto” aggiungendo che “il paziente verrà informato direttamente dagli uffici preposti”.
L’uomo, la cui identità manteniamo secretata per rispetto delle sue condizioni nonché della privacy, a seguito della laringectomia totale può respirare solo grazie allo stoma che fa sì che venga meno la funzione protettiva di filtraggio e umidificazione dell’aria inspirata da parte delle cavità nasali, esponendo l’albero tracheo – bronchiale al rischio di patologie infiammatorie che possono essere molto gravi e invalidanti. L’intervento ha comportato l’asportazione delle corde vocali, con conseguente impossibilità a comunicare verbalmente, e la creazione di un tracheostoma permanente. I primi giorni di aprile 2022, a seguito delle dimissioni dall’ospedale, lo specialista del Policlinico Gemelli di Roma ha inoltrato, all’attenzione del direttore sanitario della Asl di Latina, una nota dettagliata nella quale si chiede la fornitura per il paziente del materiale necessario alla riabilitazione fonatoria nonché alla stessa sopravvivenza considerato che a seguito dell’intervento cui è stato sottoposto senza le cure di mantenimento adeguate gli impedirebbe di respirare.
Ad oggi, dopo ben 120 giorni dalla notifica della richiesta di fornitura degli ausili sanitari, l’uomo, nonostante le richieste avanzate dalla famiglia non ha ancora avuto la possibilità di accedere ai dispositivi necessari ed urgenti a garantirgli una migliore qualità della vita nonché quel processo di riabilitazione senza la quale è impossibilito anche a comunicare. Le non risposte della Asl di Latina confermano che, dopo ben quattro mesi, e presumibilmente considerato che si starebbe ora procedendo all’acquisto trascorreranno altre settimane, il paziente dovrà ancora attendere per vedere riconosciuto il proprio diritto alla fornitura di presidi salva vita e indispensabili oltre che alla procedura di riabilitazione allo stesso raggiungimento di una migliore qualità della vita piegata da una patologia e da un intervento altamente invalidante”. Lo dichiara in una nota il capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale del Lazio Giuseppe Simeone