Il Partito Comunista di Gaeta Sez.”Mariano Mandolesi” comunica: “I dati demografici che riguardano Gaeta certificano, al di là di ogni ragionevole dubbio, il completo fallimento del governo cittadino delle destre con il Partito Democratico e di 9 anni di Giunta Mitrano. Ad Agosto del 2020 i dati Istat attestano 19.912 residenti. Qualora il dato venisse confermato anche al 31/12, come probabilmente accadrà, sarebbe la prima volta da almeno 60 anni che il saldo annuale vede la popolazione cittadina scendere sotto i 20 mila abitanti. Se si considera che, diversamente dal dopoguerra, oggi molte di queste residenze sono fittizie poiché mantenute per conservare piccoli benefici sulle seconde case, si comprende ancor meglio quanto questo dato sia allarmante. Il saldo naturale del rapporto tra le nascite e i decessi si è mantenuto costantemente negativo dal 2012 ad oggi, aumentando notevolmente rispetto al decennio precedente e raggiungendo delle punte mai registrate prima. Anche il saldo migratorio risulta negativo a partire dal 2016. L’età media della popolazione si è invece incrementata costantemente passando dai 45,9 anni del 2012 ai 48,4 degli ultimi dati disponibili, con un decremento costante e impetuoso della popolazione con età da 0 a 14 anni e da 15 a 64 anni a partire dal 2014.
Un quadro in cui anche le famiglie che hanno vissuto di un relativo benessere vedono i propri figli costretti ad emigrare. Un contesto nel quale proprio tra gli anziani, cui manca perfino l’emigrazione forzata come possibile alternativa, si registrano le sacche di maggiore indigenza. Uno spaccato che testimonia il processo di atrofizzazione della nostra città in atto, verso il modello di un piccolo centro destinato solo a pochi privilegiati. Questi dati sono il frutto di quanto noi Comunisti denunciamo da sempre. Sono il risultato della crescente precarietà ed insicurezza verso il futuro, dell’ingiustizia sociale e la tutela esclusiva dei più agiati, renditieri e speculatori. Tali condizioni sono causate dall’aumento del costo della vita per le classi popolari dovuto all’aumento delle tasse comunali divenute tra le più alte della provincia e del costo dei servizi delegati ai privati (acqua, nettezza urbana, trasporti, asili nido, sport, cultura, etc..). Sono il prodotto dell’endemica mancanza di lavoro stabile e garantito malgrado gli alti profitti di pochi e le immense potenzialità legate al turismo, testimoniato dalle nostre inchieste operaie. Sono la conseguenza della negazione cronica del diritto abitativo generata dai costi degli affitti e degli immobili. Sono il frutto della crisi profonda e priva di risposte delle piccole aziende locali.
Su ognuno di questi temi noi Comunisti abbiamo prodotto nel tempo proposte concrete e battaglie a difesa dei lavoratori.
– Abbiamo chiesto provvedimenti che riducessero il peso fiscale sulle fasce più deboli e le piccole attività produttive scaricandolo sui più alti profitti e sulle posizioni di rendita, costi dei servizi gratuiti o proporzionati ai redditi anche grazie alla loro gestione pubblica, sostenuta di recente pure attraverso una petizione firmata da centinaia di cittadini.
– Abbiamo proposto l’istituzione di meccanismi precisi che favorissero anche con sgravi e concessioni le attività che assumessero di più e a condizioni lavorative migliori, con l’introduzione di clausole simili anche nelle gare d’appalto. La creazione di posti di lavoro garantito anche grazie ad un organismo di controllo costituito dagli stessi lavoratori impiegati, sarebbe una delle principali finalità dell’azienda comunale multiservizi proposta e sottoscritta da molti residenti.
– Abbiamo chiesto che gli appalti pubblici seguissero procedure trasparenti che favorissero, oltre alle condizioni lavorative e alla qualità delle opere realizzate, le più sane imprese locali e del comprensorio. Un risultato raggiungibile oltre che grazie ad un più scrupoloso e puntuale controllo pubblico sui lavori anche e soprattutto riducendo al minimo il ribasso sulle gare d’appalto ed evitando di ricorrere ai subappalti ed al Project Financing, sistema invece continuamente riproposto dall’attuale Amministrazione. Quest’ultima ha invece privilegiato procedure che estromettono di fatto gran parte delle aziende locali, perché richiedono risorse ingenti anche se di dubbia provenienza, salvo far rientrare dalla finestra all’occorrenza nel giro d’affari solo poche e assai note ditte.
– Neanche rispetto alle piccole attività imprenditoriali, legate prevalentemente al commercio, alla ristorazione e alla ricezione turistica in genere, si sono messi in campo provvedimenti adeguati di tutela e salvaguardia. Perfino di fronte alla crisi epocale scaturita dal Covid queste attività hanno beneficiato di sgravi del tutto insufficienti e simbolici rispetto a quanto richiesto da noi e dalle circostanze.
– Non diversa la situazione in merito alle politiche abitative. Da anni chiediamo un grande piano di edilizia popolare in grado di dare finalmente risposta alle centinaia di richiedenti. Nulla di ciò è avvenuto. Da anni chiediamo l’istituzione di meccanismi seri per calmierare ed ampliare il mercato degli affitti, al posto dei quali si è preferito un canone concordato fasullo e ad esclusivo beneficio dei proprietari.
Quest’Amministrazione non ha dato seguito a nessuno degli interventi strutturali richiesti, portando avanti invece politiche che hanno l’effetto di accentuare ulteriormente il divario tra larga parte della popolazione locale e pochissimi privilegiati. Politiche che hanno assecondato lo smantellamento dell’apparato produttivo locale già in atto, particolarmente evidente negli ultimi anni nei settori legati all’economia del mare quali la cantieristica navale e l’itticoltura, senza proporre mai una valida alternativa o anche solo un fermo intervento a salvaguardia dei posti di lavoro esistenti. Politiche che non sono state in grado nemmeno di svolgere la più ovvia attività di controllo e tutela del patrimonio pubblico come evidenziato da vicende paradossali quali quella a dir poco opaca della recente svendita ai privati della zona strategica dell’ex stazione ferroviaria. Scelte che hanno privilegiato la mera esteriorità e la futile apparenza rispetto ad interventi dagli effetti più duraturi e vitali quali la manutenzione e la messa in sicurezza del territorio, la sua tutela e la promozione culturale, anch’esse elementi di un possibile rilancio occupazionale più stabile e diffuso. Politiche che drenano risorse dalle tasche delle fasce popolari e delle piccole attività in favore di interventi che hanno scarse o nulle ricadute sul benessere collettivo, con lavori di abbellimento spesso assai discutibili, disfunzionali e male eseguiti o veri e propri sprechi come quelli cui abbiamo assistito in occasione delle luminarie durante il periodo delle rigide restrizioni e regole di distanziamento e del gigantesco allestimento presepiale mai aperto. Politiche che nella migliore delle ipotesi hanno saputo produrre solo umilianti e del tutto insufficienti interventi di beneficenza.
Il decennio amministrativo che ha caratterizzato l’era Mitrano sta per chiudersi con il suo bilancio disastroso come mostrano impietosamente i dati demografici riportati. Esso tuttavia non è frutto soltanto delle scelte scellerate di questa maggioranza composita, ma anche dell’inadeguatezza e spesso aperta complicità delle minoranze consiliari che hanno tradito il voto del proprio elettorato in favore di un progetto politico alternativo a quello di governo, manifestando invece principi guida ed interessi simili. Con tutti costoro il Partito Comunista continua ad avere nulla da condividere.
Contro le scelte attuate in questi quasi 10 anni e per invertire la tendenza in atto rinnoviamo il nostro invito rivolto a tutti i cittadini più colpiti dallo stato di cose presente a contattare la nostra sezione locale per fornire il proprio importante contributo di idee e di energie militanti, per continuare nel tempo a costruire insieme un percorso di vero cambiamento dando forza politica a chi davvero rappresenta i loro interessi. Per info e contatti contattaci sulla nostra pagina facebook Partito Comunista – Gaeta – Sez.”Mariano Mandolesi”.”