Dopo oltre tre mesi giunge finalmente all’epilogo la vicenda che aveva interessato l’Amministrazione Comunale di Itri, quella legata alla supposta decadenza del vice sindaco Di Biase dalla propria carica assessorile a seguito delle dimissioni da consigliere comunale.
Sul punto, era intervenuta in maniera pressante la minoranza che aveva addirittura chiesto di invalidare tutti gli atti posti in essere dalla giunta comunale dalla data delle dimissioni del consigliere comunale Di Biase, in quanto sarebbero stati affetti dal vizio di nullità in quanto l’arch. Di Biase sarebbe stato presente in giunta, benché non più in carica come assessore, ipotizzando altresì profili di possibile danno erariale in ragione della corrisposta indennità assessorile.
Il Sindaco Fargiorgio aveva già avuto modo di spiegare sia in un Consiglio comunale che in una riunione della Commissione Bilancio come non fosse percorribile la soluzione interpretativa addotta dalla minoranza, poggiando le due cariche su presupposti normativamente diversi, essendo una di natura elettiva (consigliere comunale) ed una di natura fiduciaria in quanto di derivazione sindacale (assessore).
Sul punto lo stesso Sindaco di Itri aveva chiesto un autorevole intervento interpretativo della Prefettura e quindi del Ministero, al pari della consigliera Maggiarra, uscita dalle fila della maggioranza e passata all’opposizione, che aveva fatto di questo caso un terreno di battaglia politica.
Con nota del 27/02/2020, il Prefetto di Latina, Dott.ssa Trio, richiamando il parere appositamente fornito dal competente Ufficio del Ministero dell’Interno, ha chiarito che, essendo le due cariche distinte e non essendovi nei Comuni con popolazione inferiore a 15.000 abitanti un’incompatibilità strutturale tra la carica di Consigliere e quello di Assessore, le dimissioni dalla carica di consigliere non determinano automaticamente il venir meno della carica di assessore interno, salvo la diversa volontà di quest’ultimo o un espresso atto di revoca da parte del Sindaco.
“Non ho mai avuto dubbi sul fatto che le dimissioni da consigliere dell’arch. Di Biase non si estendessero alla carica assessorile – commenta il Sindaco Fargiorgio – trattandosi evidentemente di incarichi diversi e soprattutto ben sapendo, da operatore del diritto, che le norme che riguardano i casi di ineleggibilità, decadenza, revoca della carica di assessore siano da considerarsi di stretta interpretazione e quindi applicabili alle sole ipotesi espressamente contemplate e previste dalla legge. E l’ipotesi contestata dalla consigliera di minoranza non rifletteva alcun caso previsto dalla legge. Tutto qui”.
L’Avv. Fargiorgio ha poi precisato di voler guardare avanti e di non voler perdere altro prezioso tempo in polemiche inutili e pretestuose, essendo obiettivo della sua squadra di governo quello di operare nell’interesse della comunità itrana. “Mi fa piacere – aggiunge il Sindaco – che gli organi preposti leggano ed interpretino correttamente le norme così come facciamo noi. E pensare che ci vengono, chiaramente a questo punto in maniera totalmente infondata, lanciate accuse di incompetenza, di illegalità, di illegittimità degli atti. Ma alla fine i fatti dicono tutt’altro e ci danno ragione ed ulteriore entusiasmo di operare per il bene di Itri e non per meri interessi personali, che non ci appartengono”.