A poco più di un anno dalla riorganizzazione del Partito democratico di Formia il segretario Luca Magliozzi ci concede una intervista sullo stato di salute dell’organizzazione e le sfide da affrontare. Inevitabile imbattersi nell`emergenza Coronavirus visto dal segretario Magliozzi come “un periodo molto difficile che obbliga la politica, sia nazionale che locale, a concentrare tutti gli sforzi per gestire la pandemia ed aiutare le fasce più deboli e le persone vulnerabili”. Ma non solo. “La pandemia ci obbliga a ridisegnare un nuovo sistema di sanità pubblica e un welfare rapido e capillare. Mai come in questo periodo le fragilità devono essere al centro dell’azione politica”.
A proposito di priorità, quali sono quelle del Pd di Formia?
“In primo luogo la ricostruzione di una comunità politica. Le ultime elezioni amministrative ci hanno consegnato uno dei risultati elettorali più deboli di sempre. Era inevitabile uno scatto d’orgoglio e il recupero di una centralità nella vita politica cittadina. Come Partito Democratico avevamo l’esigenza non solo di rilanciare un fronte politico, ma di ricucire una comunità lacerata. Con coraggio si è avviato un percorso unitario che ha portato al superamento dei tre circoli e alla ricostruzione di una nuova comunità politica, che ha continuato la sua attività nonostante le difficoltà di questi mesi. Il centro sinistra ha una storia importante a Formia, una storia di cui siamo orgogliosi. Ma siamo altrettanto consapevoli che un ciclo si è ormai chiuso e dobbiamo proiettarci verso le sfide future facendo tesoro del patrimonio di attività, di conoscenze e di persone acquisite, guardando alle forze in città che hanno le nostre stesse sensibilità”.
Veniamo al quadro politico attuale. Quale è il suo giudizio sull’attuale amministrazione?
“Complessivamente negativo. L’amministrazione ha inciso poco e non è riuscita a rispondere alle tante criticità della città. In questi due anni, seppur all’opposizione, abbiamo sempre avuto un approccio costruttivo. Non ci è mai interessato una opposizione fine a se stessa, ma non abbiamo avuto dall’altro lato la sensibilità all’ascolto che ci saremmo aspettati. Manca una visione complessiva della città e la forza di realizzarla. Il collante di un’Amministrazione non possono essere le piccole cose o la semplice gestione ordinaria della macchina amministrativa. Ma se, però, vogliamo proiettarci come centrosinistra sulle prossime sfide, dobbiamo svolgere una riflessione sui motivi che hanno portato Paola Villa alla vittoria nelle passate amministrative”.
Che intende dire?
“Intendo dire che il dato elettorale ci dimostra come la proposta di Paola Villa sia stata capace di raccogliere grande consenso anche nel nostro elettorato, dissipatosi poi nel corso dei mesi di attività politica. Bisogna avere la lucidità di riconoscere che lei è stata in grado di intercettare, anche ricorrendo ad una certa dose di populismo, la spinta all’innovazione e la voglia di cambiamento di cui siamo stati sempre gli interpreti in città. Dobbiamo partire proprio da questo: tornare ad essere il punto di riferimento per tutta la nostra gente.
E quindi come tradurrebbe questo imperativo?
“La nostra città ha bisogno di un progetto politico chiaro e ambizioso capace di affrontare le grandi criticità del nostro territorio: viabilità, occupazione, ambiente e recupero delle numerose aree dismesse sono i punti da cui partire. Per fare ciò c’è bisogno di una piattaforma politica costruita sulla chiarezza delle idee e dei valori. Il Partito Democratico dovrà costituire il perno di una piattaforma ampia ma sostenuta dalla condivisione di valori comuni. Penso che la città in questo momento non abbia bisogno di semplici “cartelli elettorali”costruiti esclusivamente su freddi numeri, ma di una proposta strategica in grado di delineare con chiarezza la propria visione di città. Il nostro obiettivo non potrà essere quello di vincere semplicemente le prossime elezioni, ma di avere l’ambizione di dare a Formia un governo stabile capace di incidere e di dare un chiaro indirizzo di sviluppo al nostro territorio. Per farlo non si potranno percorrere scorciatoie”.
E quali saranno i vostri interlocutori?
“Come Partito ascolteremo ed incontreremo tutti non nascondendo anzi, orgogliosi della nostra storia e tradizione. Bisognerà non rinchiudersi in recinti ideologici ma perimetrare un campo valoriale.Ovviamente penso che i nostri riferimenti siano da trovare nel mondo del volontariato, dell’associazionismo, e della società civile. Tra chi insomma si riconosce nel nostro set di valori che si articolano attorno alla Costituzione e alla proposta valoriale, ad esempio, presente nell’ultima enciclica di Papa Francesco, che predica i valori dell’accoglienza, fratellanza e umanità. Credo sarebbe difficile pensare ad un percorso così ambizioso, da condividere con coloro i quali predicano divisioni ed odio o che si riconoscono, per fare un esempio, nei decreti sicurezza. I cittadini di Formia riconoscerebbero subito l’imbroglio!”
E come intendete dare vita a questo percorso?
“Un Partito è un organizzazione con delle regole e con passaggi obbligati. Qualsiasi scelta si delinea nei luoghi deputati al confronto e alla sintesi. La strada da intraprendere verrà costruita insieme e sarà tutta la nostra comunità politica a sceglierla. Questa è la nostra forza e non possiamo rinunciarvi. Sono sicuro che riusciremo a costruire un percorso collettivo in grado di entusiasmare e di incidere profondamente nella città, ponendo al centro dell’azione amministrativa l’interesse collettivo e la difesa dei servizi pubblici essenziali (acqua, rifiuti, mobilità, servizi alla persona). Tutte le nostre forze saranno indirizzate a riconnettere il tessuto sociale di Formia ricreando una comunità solidale che non lasci nessuno indietro.