Dieci ore di Consiglio Comunale, tutte d’un fiato, dalle ore 15 del 30 Marzo alle ore 00.40 del 31 Marzo. Per un Bilancio di Previsione che il nostro Consigliere Comunale Francesco Ciccone ha definito, durante il suo intervento, “di contenimento e conservazione, non certo di ri-partenza. Un Bilancio di continuità, che pure può rappresentare un punto di forza in tanti ambiti. In questo contesto, però, si sta trasformando in narcisismo”. Fondi Vera ha così bocciato il documento ed espresso contrarietà rispetto a tutti gli allegati dello stesso, rilanciando la proposta di un “Bilancio Partecipato”. Riportiamo integralmente l’intervento di Francesco Ciccone nell’ambito della discussione sul settimo punto all’Ordine del Giorno.
Gentili colleghi Consiglieri e cortesi Assessori, egregio Sindaco, pregiatissimo Presidente del Consiglio, il voto al Bilancio di Previsione è senza alcun dubbio tappa fondamentale della gestione di un Ente, e seppure quello di oggi sia il terzo Consiglio Comunale nel giro di appena diciotto giorni, penso sia giusto e doveroso affrontarlo con la massima attenzione e responsabilità. Se necessario anche con un fitto confronto.
Lo faccio partendo da un passaggio riportato nel Parere dell’Organo di Revisione sulla proposta di Bilancio di Previsione 2021-2023, che i Revisori hanno presentato lo scorso 16 Marzo. A pagina 16 il Presidente Dott. Mariani, il Dott. Di Gessa ed il Rag. Fiorini dichiarano che “l’Organo di Revisione ritiene che le previsioni per gli anni 2021-2023 siano coerenti con gli strumenti di programmazione di mandato, con il Documento Unico di Programmazione e con gli atti di programmazione di settore, ovvero il Piano Triennale dei Lavori Pubblici, la programmazione dei fabbisogni del personale… e così via”. Beh, basterebbe questo per motivare il NO di Fondi Vera al Bilancio di Previsione.
Basterebbe questo perché non più tardi di undici giorni fa con una lunga relazione ho espresso come sia chiaramente distante e distinta la nostra idea di Città rispetto a quella che emerge dalle vostre linee di mandato e da questo atto che, a tutti gli effetti, è il primo Bilancio di Previsione dell’era Maschietto. Ma non è altro che la sintesi perfetta del famoso concetto di continuità di cui spesso avete parlato. E proprio la continuità, che pure può rappresentare un punto di forza in tanti ambiti, in questo contesto sta trasformandosi in narcisismo. Non vorrei che iniziaste a vestire anche i panni della sufficienza, del “va bene così”, dell’ordinario che più ordinario non si può.
Sempre col massimo rispetto dei ruoli, delle persone e dell’identità politica di ognuno, già durante la Campagna Elettorale non mancai di sottolineare come questa Città sia stata governata negli ultimi anni da un Sindaco con le sembianze di un amministratore di condominio, attento al far quadrare i conti ma poco coraggioso per imprimere un cambio di marca al territorio, con scelte forti e impopolari se vogliamo, ma che almeno avessero i connotati di scelte, decisioni, prese di posizioni.
Al Sindaco attuale auguro allora questo, un cambio di marcia, perché a prescindere dagli schieramenti amiamo tutti alla follia questa terra, la difendiamo, la onoriamo, ognuno a modo suo, e lavoriamo affinché splenda sempre, anche in momenti difficili e delicati come quello che da un anno a questa parte stiamo vivendo.
Detto questo voglio esprimere alcune osservazioni sul Bilancio di Previsione oggi arrivato in Consiglio. E lo faccio soffermandomi su alcuni aspetti che reputo di notevole importanza per la vita dei nostri concittadini. Premettendo che lo considero un Bilancio di contenimento e conservazione, ma certo non di ri-partenza.
Non si registrano modifiche alle aliquote dei tributi, l’aliquota IRPEF è fissata allo 0,7 per mille, dall’Imposta Municipale Propria prevedete introiti per 6.500.00.00 Euro, dalla TARI vi aspettate circa 8 milioni di Euro. E sulla gestione dei rifiuti, come già detto durante il penultimo Consiglio Comunale, questa Amministrazione farebbe bene a rivedere più di qualcosa. Magari già quando questa assise dovrà riunirsi per il Regolamento che andrà a disciplinare l’applicazione del tributo. Nella speranza che il Piano Economico Finanziario 2021 arrivi in aula senza dover rincorrere l’Azienda appaltatrice.
Ma questo Bilancio alleggerisce la pressione fiscale sui Cittadini? NO. È chiaro.
Ci si è chiesti se ci sono troppe, e troppo onerose, esternalizzazioni? Alcuni Comuni hanno pensato di costituire Società Multiservizi per la gestione dei servizi comunali, e potremmo pensarci anche noi visto che molti dei questi o quasi tutti oggi risultano affidati all’esterno con notevoli impegni economici. Il Comune come Socio Unico, esplica la sua attività nel settore dei servizi pubblici, ed impegna la Società in programmi di ricerca e sviluppo in modo da poter espletare sempre con migliore qualità i servizi resi alle cittadinanza. Con una “Carta dei Servizi” che definisce i rapporti con i clienti/utenti, i livelli di qualità offerti, i parametri qualitativi garantiti, le modalità di verifica degli stessi da parte dei clienti/utenti nonché le forme di segnalazioni dei disservizi eventualmente riscontrati e le modalità di presentazione dei reclami.
Dall’Imposta di Soggiorno preventivate entrate per 200mila Euro, e così anche per il 2022 ed il 2023. E su questo aspetto permettetemi una riflessione. La crisi sociale ed economica non pensate abbia già danneggiato abbastanza il settore turistico? Quali sono stati nel corso degli anni gli interventi di manutenzione, fruizione, recupero dei beni culturali ed ambientali nonché dei servizi pubblici locali foraggiati con gli introiti di questa imposta a carico di coloro che alloggiano nelle strutture ricettive del nostro territorio? Quali sono stati i risultati in termini turistici raggiunti in virtù di questi interventi?
Perché non considerare un abbattimento totale dell’Imposta per l’anno in corso?
Imposta mai mutata dal 2013 ad oggi, mai aggiornata in base all’andamento socio-economico.
Lo ripeterò ogni volta che sarà necessario. Un Osservatorio Economico Cittadino tornerebbe assolutamente utile per ragionare sull’opportunità di questa imposta, sulla sua definizione, sui flussi turistici e quelli auspicabili per la nostra Città. Chissà se riuscirò mai a convincervi…
Dal Bilancio di Previsione appuriamo, inoltre, che l’Ente ha previsto l’applicazione del nuovo Canone Patrimoniale, detto anche Canone Unico, e prospetta dallo stesso entrate per 900mila Euro. Ma sul tema sono l’unico ad aver accertato le lamentele degli ambulanti? Sono il solo ad aver cercato un confronto con le associazioni di categoria per comprendere il loro punto di vista?
Sulle Partecipazioni del Comune di Fondi voglio chiarire che trovo assai contraddittorio il misero 3,9% di quota percentuale nell’ambito della MOF Società Consortile per Azioni. Soprattutto se lo valutiamo nel quadro complessivo delle partecipate, in cui spicca il 9,43% nel Consorzio per lo Sviluppo Industriale del Sud Pontino, ed il 3,15% di quota all’interno della Acqualatina SpA,. Percentuali che, ci tengo a dirlo, non danno al nostro Ente alcuna opportunità di controllo. E per questo reputo, come sottolineato già in altre occasioni, che la presenza dell’Ente nella Società MOF meriti di essere rafforzata.
Passano anche attraverso il Parere dei revisori le mie perplessità, visto che consiglia all’Ente di effettuare un’attenta ricognizione delle cause pendenti e raccomanda di valutare il rischio di soccombenza prima di procedere ai successivi gradi di giudizio. Sono ancora i revisori a chiarire che, seppure sia da considerarsi coerente la previsione di spesa per gli investimenti con il Programma Amministrativo, il DUP, il Piano Triennale dei Lavori Pubblici ed il cronoprogramma dei pagamenti, la realizzazione degli interventi previsti sarà possibile soltanto a condizione che siano concretamente reperiti i finanziamenti necessari. I revisori invitano l’Amministrazione Comunale, e dichiarano di aver inoltrato più di un sollecito, ad effettuare una verifica della reale esigibilità delle entrate in modo tale da eliminare quelle non esigibili e con maggiore anzianità, e chiedono all’Ente di utilizzare gli strumenti messi a disposizione dalla Legge di Bilancio 2020 in merito alla riscossione al fine di conseguire una maggiore riscossione. Parliamo di proventi TARI, recupero dall’evasione sull’IMU, dei ruoli per sanzioni derivanti da violazioni al Codice della Strada, come pure da sanzioni ordinarie derivanti da violazioni al Codice della Strada. Sempre i revisori raccomandano di procedere con la massima sollecitudine al riconoscimento dei debiti fuori bilancio.
Il voto sul Bilancio di Previsione 2021-2023 non dovrebbe essere l’occasione per celebrare ed esprimere un giudizio su un documento contabile fatto di aridi numeri confezionato da tecnici e dirigenti, senza connotazioni distinguibili e una marcata caratterizzazione, bensì l’appuntamento di rito per fare il punto sulla situazione politico-amministrativa della nostra Città. Con un’idea precisa della gestione della cosa pubblica, dando un segnale forte, per far emergere la volontà di trovare insieme una via d’uscita rispetto alle varie crisi che stanno affogando il territorio, solo aggravate dal Covid, ma già ampiamente diffuse prima della pandemia. Ovvio che quando parlo di uno sforzo comune mi riferisco ad un atto di maturità espletato nell’interesse dei Fondani tutti, pur nel distinguo dei rispettivi ruoli e delle differenze che ci sono, e sono evidenti, tra noi.
Ma questo basilare atto contabile non è altro che un documento preconfezionato e blindato. Ed è evidente come la maggioranza non si sia impegnata a riallacciare i fili da tempo logorati e spezzati con i Cittadini, ma intende testardamente impegnarsi a rappresentarne una minoranza. L’incongruenza a Fondi sta proprio in questo: una maggioranza quasi bulgara in questo Consiglio che però rappresenta una parte minoritaria dei Cittadini di Fondi. Ma non sono qui a sottolineare e cercare responsabilità individuali. Bisogna, invece, pensare in grande, e in modo corale, perché qui è in gioco il futuro prossimo.
E se è vero che il Bilancio è lo strumento col quale si governa la Città ed il territorio, ed è solo apparentemente uno strumento contabile, può essere indirizzato su due strade. L’una fatta di aridi numeri, senza un’anima, l’altra che parli di semi piantati per veder alberi nascere e crescere. Prima ancora dell’analisi ragionata sui numeri e sulle somme, che resta sempre importante, viene il ragionamento sull’avvenire.
Fondi non compare più da tempo nel panorama politico regionale, non è più da tempo protagonista ma nemmeno attore dello scacchiere regionale, dove vive di “contentini” elargiti di tanto in tanto ma vede alcuni punti di riferimento storici sul nostro territorio sminuiti, sottovalutati, a volte ignorati. Il MOF, l’Ospedale, il Consorzio di Bonifica. In una Città dove edifici e strutture meriterebbero ben altra attenzione come gli uffici del Giudice di Pace, il vecchio Ospedale nel Chiostro di San Domenico, l’ex Clinica Accorinti, l’Impianto della Macchina vecchia di Pantano. Tutto questo benché ci spetti un ruolo di attore protagonista, nello sviluppo di tutto il comprensorio e del Lazio meridionale in particolar modo.
Nella Nota Integrativa al Bilancio emerge il ruolo dei portatori di interesse, che andrebbero coinvolti, ascoltati, resi partecipi sostanzialmente, sulla scia dell’esperimento del Bilancio Partecipato di qualche anno fa. Perché Programmazione non faccia rima soltanto con compatibilità economico-finanziaria, e non tenga conto soltanto della possibile evoluzione nella gestione dell’Ente. Per questo, durante tutto il 2021, mi auguro che l’Amministrazione Comunale sappia istituire tavoli di confronto individuando i cosiddetti stakeholder, affinché questo dialogo permetta un salto di qualità. Al fine di aggiungere un altro fattore a Efficienza, Efficacia ed Economicità, ovvero i tre presupposti per garantire la conservazione dell’equilibrio tra entrate e uscite. Un fattore determinante che si chiama Partecipazione.
Lo dico da sostenitore di un concetto fondamentale, che vuole la Politica prevalere sull’Economia. Per far sì che l’elemento dell’indirizzo politico e delle sue valutazioni ed indicazioni abbia sempre la meglio sugli aspetti prettamente numerici e spesso lontani dalla realtà delle cose. Sono fermamente convinto che nella macchina amministrativa di un Ente come il Comune di Fondi debba avere un ruolo fondamentale il vertice politico e chi ha il polso della situazione, territorialmente parlando.
Se con l’Efficienza testiamo la capacità di spendere secondo il programma adottato, se con l’Efficacia facciamo in modo che le risorse vengano utilizzate in maniera tale da soddisfare le esigenze della collettività, se con l’Economicità verifichiamo che gli obiettivi siano raggiunti spendendo il meno possibile, con la Partecipazione costruiamo un modello unico nel suo genere.
Il Cittadino che partecipa assume anche degli impegni, il Cittadino che partecipa viene responsabilizzato.
Avrà nei prossimi anni quest’Amministrazione Comunale il desiderio di intraprendere un ulteriore passo verso la Partecipazione? Con un processo partecipativo, come quello che promuove il progetto o i progetti più votati dai Cittadini e dagli operatori economici, culturali e sociali del territorio, compresi quelli non residenti ma che nella nostra Città operano stabilmente. Un’opportunità di ascolto e confronto con la Comunità, poiché permette ai Cittadini di presentare Progetti vicini a necessità poco evidenti e di indirizzare le scelte dell’Ente sugli interventi pubblici da realizzare o sui servizi da implementare o migliorare. Progetti che rispettino vincoli di legge (urbanistici, ambientali, architettonici, ecc.). Elaborati che sia corredati da un numero minimo di sottoscrizioni, documentati da materiale fotografico e video, presentati all’Amministrazione Comunale. Progetti da includere nella programmazione economico-finanziaria del Comune di Fondi. Definendo un importo “dedicato”, ad esempio di 200.000,00 Euro, che possa finanziare iniziative sui lavori pubblici, per la promozione del territorio, il verde pubblico, la valorizzazione e promozione culturale, il supporto alle attività produttive, politiche sociali e di diffusione della pratica sportiva.
Lo ritengo un reale strumento per il coinvolgimento dei Cittadini nella formazione delle scelte amministrative. Attraverso il Bilancio Partecipato possiamo costruire un rapporto diretto tra Cittadini e governance locale, possiamo davvero riavvicinare le persone e l’elettorato alla Politica e al Governo del territorio. Costituisce, dunque, un ponte tra la democrazia diretta e quella rappresentativa. Spesso, però, ci viene il dubbio che le vostre azioni siano concretamente volte ad accrescere certe distanze.
Voglio aggiungere ancora qualche valutazione più precisa.
Quando capiremo che il Mercato Coperto può diventare un centro di aggregazione e socializzazione unico nel suo genere in Provincia di Latina, con attività culturali pomeridiane e serali in grado di contribuire ad un rilancio della struttura ed una copertura delle spese di manutenzione che oggi ci vedono soccombere?
Quando rivedremo le tariffe dell’utilizzo dei luoghi di produzione culturale della nostra Città? Con agevolazioni che seguano le iniziative realmente meritevoli di Patrocinio rispetto a manifestazioni commerciali che potrebbero garantire maggiori introiti alle casse comunali. Location che andrebbero finalmente potenziate se davvero vogliamo rispondere concretamente alle sollecitazioni dell’associazionismo culturale cittadino che permette ogni anno a quest’Amministrazione Comunale di fregiarsi per qualità e varietà di offerta.
Sapremo sperimentare prima e attivare poi un processo nelle mense scolastiche per giungere all’obiettivo di “mense rifiuti zero”? Contribuendo ad un cambio delle abitudini e riducendo il monouso (posate, bicchieri, tovagliette, piatti e tovaglioli) che ogni giorno viene prodotto. Diminuire il consumo di acqua e bibite in bottiglia, promuovendo l’uso dell’acqua del rubinetto a scuola.
Confrontandoci con le numerose realtà sportive cittadine riusciremo a definire un tariffario più equo per l’utilizzo delle strutture? Mi garantite che non accadrà più ad alcune società di dover rinviare, anticipare o addirittura emigrare per le proprie partite casalinghe perché il Palazzetto dello Sport deve ospitare un evento di “Forza Italia”? Vogliamo dire agli uffici che lo Stadio si chiama “Domenico Purificato” e non “Arnale Rosso”? Vogliamo capire che l’attività sportiva, come i servizi sociali e culturali, è l’ingrediente di cui abbiamo maggiormente bisogno per costruire una Città migliore? Ci daremo come obiettivo la realizzazione di una Cittadella dello Sport?
NO al Bilancio di Previsione 2021-2023 perché…
La Città che viene fuori da questo documento non è una Fondi inclusiva.
Perché in questo Bilancio non c’è alcuna differenza tra emergenze e priorità.
Non ambisce nemmeno lontanamente a diventare un laboratorio per l’innovazione urbana.
Non mette le periferie al centro, ma le isola ancor di più.
Non esprime concetti di identità e appartenenza.
Non permette alla Città di tornare ad imporsi sulla scena commerciale del sud pontino.
Non annovera la bellezza, come fattore trainante di una rigenerazione urbana degli spazi.
Non valorizza la tradizione, il folklore, la storia del nostro territorio.
Non migliora la qualità della vita e non si pone come obiettivo la creazione di una mobilità sostenibile.
Non fa alcun riferimento alla creazione di un Municipio che si trasformi in una Casa di Vetro.
Non sviluppa alcuna pratica per migliorare l’offerta occupazionale e dare prospettive ai nostri giovani.
Non considera mai la creazione di nuovi parametri di Governo.
Non fa nulla per ridisegnare la Città a misura di bambino, tantomeno di anziani e portatori di handicap.
Fondi merita di più.
Merita sfide affascinanti ed obiettivi ambiziosi, una visione coraggiosa e positiva.