Raniero De Filippis


Nota sull’insediamento del Consiglio comunale di Fondi del 24 ottobre 2020

Fondi, 27 ottobre Raniero Vincenzo De Filippis, Presidente Associazione Camminare insieme, osserva: “Quando la sedia di Cesare comincia a scricchiolare la paura fa ricorso alla forza, accelerandone però la caduta. Vale a dire, come una violenta espressione di forza manifesta una grande debolezza.
Questa è la considerazione che emerge dalla partecipazione al Consiglio Comunale di Fondi del 24 ottobre 2020, che si è svolto nella ex chiesa di San Domenico, trasformata in Auditorium dove si sono svolte anche diverse rappresentazioni teatrali. Il sindaco di Fondi Beniamino Maschietto non poteva pertanto scegliere sito più idoneo per lo svolgimento dell’insediamento del nuovo consiglio comunale, dove la maggioranza si è esibita nella sua prima sceneggiata in maniera maldestra e dove la sacralità laica dell’avvenimento che si celebrava e che affonda le sue radici nella nostra Costituzione, sulla quale il Sindaco ha giurato, meritava una regia più idonea di quella effettuata dal consigliere Vincenzo Carnevale, poi Vice Sindaco.
Ebbene sì, nel luogo dove per secoli è stata celebrata la VERITA’ (‘Veritas’ è il motto dell’Ordine dei Domenicani) si è svolto un Consiglio Comunale portato avanti dalla maggioranza sull’onta della FALSITA’, operando con ARROGANZA ma facendo più volte riferimento al voler operare con rispetto della minoranza, al perseguimento del BENE COMUNE di cui credo non abbiano una idea precisa. Con gli interventi e le alzate di mano a comando, i consiglieri di maggioranza hanno detto e fatto di tutto e il contrario di tutto. Questo modo arrogante di procedere è stato il filo conduttore di tutta la seduta, e si espresso in maniera più determinata in alcune circostanze. La maggioranza poi, abituata ai consigli comunali svoltisi per anni con votazioni predeterminate nella trasparente aula consiliare, hanno forse dimenticato che questa volta erano ripresi da radio e televisione, esposti all’ascolto e allo sguardo dei cittadini, dei quali in maniera spudorata hanno fatto vilipendio dell’intelligenza, della dignità e del senso civico allor quando, ad esempio, hanno creduto di far passare l’elezione del Presidente del Consiglio, dell’ottimo avvocato Giulio Mastrobattista come un atto di democraticità verso la minoranza.
Come tutti sanno, però, dopo il 21 settembre lo stesso, da acerrimo avversario di Beniamino Maschietto ha chiesto ai suoi elettori di votarlo, facendo mancare i 750 voti necessari a determinare la caduta di un sistema politico arrogante ed inefficace, e a determinare una svolta veramente democratica per un’alternanza di governo della città, certo però di guadagnarsi anch’egli un posto di rilievo nel governo cittadino. La maggioranza tramite la voce del capogruppo di Forza Italia ha avanzato il nome di Mastrobattista dicendo di voler affidare tale ruolo all’opposizione. Se così fosse stato, avrebbero dovuto lasciar decidere alla minoranza il nome del candidato presidente. In questo modo hanno potuto sostenere di poter votare anche i due vice presidenti. Tutto questo è stato un furto alla democrazia, al quale l’avvocato Mastrobattista per la sua conclamata appartenenza a percorsi politici democratici non si sarebbe dovuto prestare.

Per quanto riguarda la incompatibilità del dottor Raniero Vincenzo De Filippis per l’essere dirigente della Regione Lazio e consigliere comunale, la verità è la seguente:

  • con lettera priva di data e protocollo a firma del Sindaco, che gli viene notificata in data 12/10/2020 è stata comunicata a De Filippis l’elezione a consigliere comunale e richiesto di consegnare la dichiarazione di eventuali situazioni di incandidabiltà, inconferibilità o incompatibilità comunque entro la data del consiglio comunale, convocato poi per il 24/10/2020;
  • con nota del 22/10/2020 ha fatto domanda via PEC ai competenti uffici regionali di essere collocato in aspettativa non retribuita per poter assumere la carica di consigliere comunale specificando che il primo consiglio comunale era convocato per il 24/10/2020; aspettativa dovuta per legge e quindi da concedere obbligatoriamente;
  • con nota del 23/10/2020, inviata via PEC verso le ore 12, ho trasmesso alla Segretaria Generale Dott.sa Anna Maciariello, la scheda nella quale ho dichiarato la incandidabilità ed ho allegata la richiesta di aspettativa non retribuita;
  • il 23/10/2020 la Segretaria Generale, ha telefonato a De Filippis per rassicurarlo che la legge gli concedeva 10 giorni di tempo per depositare la comunicazione di concessione dell’aspettativa da parte della Regione Lazio, e di non preoccuparsi perché non si sarebbe potuto procedere alla surroga;
  • il 24/10/2020 viene chiamato dal consigliere Vincenzo Carnevale che gli comunica che le cose sono cambiate; la Segretaria Generale, da un approfondito studio fatto la notte, aveva scoperto che i dieci giorni non mi erano dovuti e che ci sarebbe stato agli atti un parere negativo necessario;
  • il giorno 24/10/2020 presiede il Consiglio il consigliere anziano Vincenzo Carnevale; in apertura di seduta, viene esaminata la situazione di incompatibilità di De Filippis e rappresentato che l’aspettativa doveva essere in godimento almeno dal giorno 24 stesso. De Filippis nel suo intervento dopo aver rappresentato quanto sopra chiede il rinvio del consiglio per attendere l’aspettativa, oppure il rinvio della discussione del suo caso e la richiesta di un parere all’ARAN da parte della Segretaria Generale responsabile della trasparenza e comunque di votare la concessione dei 10 giorni previsti. La Segretaria Generale evidenzia che il suo parere negativo è necessariamente dovuto, ma non è vincolante.

Dopo ampia discussione, nella quale emerge palesemente l’arroganza, il cinismo e la falsità dei rappresentanti della maggioranza viene deliberata la incandidabilità di De Filippis, che il Presidente del Consiglio Vincenzo Carnevale invita ad allontanarsi dall’aula;
Nel prosieguo avviene la surroga di De Filippis Raniero Vincenzo con il primo dei non eletti della lista “Camminare Insieme” Salvatore Venditti, la cui campagna elettorale si è caratterizzata per aver avuto un ampio consenso di giovani pronti a lavorare con lui, per la città, unitamente a tutto il gruppo di Camminare insieme, che si contraddistingue per essere una comunità che agisce all’unisono secondo dei principi e dei valori ben chiari che gli appartengono;

  • Il giorno 25 c.m. De Filippis procede a verificare la PEC per eventuali comunicazioni della Regione e poi a verificare la posta in arrivo e-mail solo allora si rende conto che il 23/10/2020 era arrivata già la risposta positiva della Regione Lazio al suo collocamento in aspettativa, e che documentava quindi che il giorno 24 era in aspettativa ed era quindi convalidabile la sua carica di consigliere comunale;
  • Il giorno 26 c.m. è pervenuta a De Filippis via e-mail la determinazione di concessione di aspettativa a decorrere dal 24/10/2020.

Pertanto ora il gruppo “Camminare insieme” sta valutando le decisioni da prendere alla luce degli atti anzidetti della Regione Lazio, che garantiscono la candidabilità di De Filippis Raniero Vincenzo alla data del 24 ottobre 2020, confermando la propria stima, fiducia e condivisione per il neo-eletto consigliere Salvatore Venditti con il quale si stanno già elaborando proposte concrete da sottoporre al vaglio del Consiglio Comunale.

Alcuni dei componenti della maggioranza, a partire dal Sindaco Beniamino Maschietto, hanno avuto fino a ieri, in ambienti ed incontri pubblici parole di stima per De Filippis, per quanto fatto per la città nello svolgimento del suo ruolo istituzionale quale dirigente apicale della Regione Lazio, per non parlare dei rapporti di amicizia esistenti con alcuni di loro.

Però nel votare sulla situazione del De Filippis questi consiglieri privandosi di far riferimento alla propria coscienza, e alla possibilità aperta dalla Segretaria Generale circa il distinguo tra la necessità di esprimere un parere e la non vincolabilità dello stesso per il Consiglio Comunale, hanno preferito, a partire dal Sindaco Beniamino Maschietto, dal Vice Sindaco Vincenzo Carnevale e da altri, eliminare in modo vergognoso ed umiliante dall’Assemblea cittadina un neo eletto che ha avuto il consenso di 1.750 cittadini che oltre a rappresentare la voce del centro sinistra (che come ha deciso la consigliera De Bonis, sua sponte, sarebbe comunque rappresentata dal primo e valido dei non eletti Salvatore Venditti) potrebbe costituire, per la consolidata esperienza un valore aggiunto nei processi programmatici dell’Ente per lo sviluppo socio-economico-culturale della città, che richiedono l’espressione del Consiglio Comunale.

Continua a prevalere la logica che “chi non è con noi è contro di noi” alla faccia delle belle parole del rispetto della diversità delle posizioni declamata da più consiglieri durante la seduta.
La violenza perpetrata nel Consiglio Comunale del 24 ottobre 2020 non può essere sottaciuta, e chi ne ha la responsabilità morale e amministrativa deve assumersene le responsabilità”.