Cosmo Mitrano, sindaco emerito del Comune di Gaeta, osserva che “emozionante, avvincente, faticoso sono i primi tre aggettivi che mi vengono in mente se penso al ruolo del sindaco in questi anni. Un punto di riferimento centrale nella società dei nostri tempi, fondamentale per le nostre comunità. Essere primi cittadini, di questi tempi, è molto più difficile che nei decenni trascorsi. Me ne resi conto fin dai primi giorni del mio mandato quando giurai a me stesso di dedicarmi completamente all’incarico che il cittadino mi aveva delegato e di cui ne ero onorato. Mi ripetevo sempre che un buon sindaco deve saper soprattutto ascoltare, essere attento anche alle piccole cose, perché per il cittadino ogni cosa è importante. Ma, in particolar modo, un sindaco deve saper guardare oltre l’orizzonte, dando una prospettiva alla propria città con una visione del futuro che si basi su una solida programmazione e pianificazione. Eppure, oltre gli impegni assunti e buoni propositi ho constatato sulla mia pelle quanto siano enormi e spesso sproporzionate le responsabilità dei sindaci italiani che si scontrano quotidianamente con la burocrazia e spesso si ritrovano con casse pubbliche sempre più vuote. Insomma, la professione di primo cittadino richiede non solo una preparazione politica e soprattutto amministrativa, ma anche una grande resilienza. “Politica vuol dire realizzare” come affermava Alcide De Gasperi, ed oggi più che mai, chi amministra un territorio deve riuscire a gettare il cuore oltre gli ostacoli. Bisogna ripartire da una formazione politica che rimetta al centro le competenze amministrative acquisite anche sul campo con l’esperienza. Un sindaco – che ogni giorno ha a che fare con mille problemi – non può amministrare bene se non ha il sostegno di una squadra che lo affianca e soprattutto la fiducia e supporto della comunità che rappresenta. È quindi fondamentale non solo saper fare bene e svolgere al meglio il proprio incarico da primo cittadino, ma anche mantenere costante il dialogo con la propria comunità promuovendo il coinvolgimento e la partecipazione attiva dei cittadini alla vita sociale, politica, culturale e amministrativa delle nostre città”. Come dargli torto?