Paolo Conti ritratto da Stefano Cipolat

Fu portiere naif e bizzarro

Paolo Contiย fu portiere naif e autodidatta amava definirsi. Se Garella fu formidabile coi piedi, il Conti lo fu coi pugni. Ci si innamorava di questo personaggio, perchรฉ uomo originale e dal carattere decisamente bizzarro. Aveva baffi spessi come quelli dell’attore Nino Terzo. Fino a diciotto anni giocรฒ come centravanti poi il passaggio in porta a diciannove con iย Biancazzurriย del Riccione (serie D). Esuberante come tutti i romagnoli, si distinse per le sue uscite fuori area, forte del suo fisico e della sua fantasia. Imponenza atletica e mani grandi come bistecche, fu certamente portiere moderno, spavaldo e pittoresco ma mai pieno di sรฉ. Al contrario, in un mondo colmo di palloni gonfiati Conti seppe attribuire il giusto peso al football, mantenendo sempre un certo intelligente distacco. Il suo sguardo era acuto e calmo, tra i pali volava con sicurezza, respingendo le fucilate degli attaccanti piรน bravi in circolazione.

In una partita di Coppa Italia, nellโ€™agosto del โ€™79, Conti riuscรฌ a bloccare un formidabile colpo di testa di Paolo Rossi. La Roma giocava fuori casa contro il Perugia. Al 54โ€™, su cross dalla sinistra di Dal Fiume, Rossi volava e con uno stacco di testa metteva la palla allโ€™angolino basso, alla sinistra di Conti. Il portiere perรฒ si distendeva come un anaconda e parava quel pallone che giร  tutti vedevano in rete! Estremo difensore di grandi meriti, disputรฒ sette campionati con i Giallorossi, vincendo una Coppa Italia nel 1980.

Con laย Magicaย risultรฒ il portiere meno battuto del campionato 1974-1975, superato solo per quindici reti. Meglio di Dino Zoff che invece di goal ne subรฌ diciannove. A Zoff fece da riserva nel campionato del mondo del 1978 in Argentina, quello vinto dallโ€™Albiceleste. In maglia azzurra collezionรฒ sette presenze, tutte in partite amichevoli. Portiere furbo, difficilmente si faceva abboccare dalle finte degli avversari.

Metteva buon umore Paolo Conti, come la primavera. Soprattutto per gli accesi colori delle sue maglie, dal giallo all’arancio. Una personalitร  in grado di far brillare il terreno di gioco come la gioventรน sa illuminare la vita. Entrรฒ nell’ombra nella stagione 1979-โ€˜80, quando venne scalzato da Franco Tancredi, che con iย Capitoliniย vinse poi lo scudetto dell’83. Ma questa รจ un’altra storia.

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Pierluigi Larotonda
Laureato in Economia, ha collaborato col giornale web primaPrato, cronaca, e con Bisenziosette, settimanale carta stampata, occupandosi soprattutto di arte e libri. Ha scritto alcuni articoli culturali su Affari Italiani (2009). Conduce da molti anni il programma culturale Racconti Urbani su Radiocanale7 (arte, letteratura, storie metropolitane). Accanito lettore, tra i suoi libri l'almanacco calcistico NAZIONALI SENZA FILTRO (prefazione dell'osservatore tecnico azzurro del 2006, Giampiero Ceccarelli) e il saggio inchiesta IL DELITTO AMMATURO (presentato in Sala Stampa Camera dei Deputati l'8 novembre 2022 e con prefazione del giornalista Simone Di Meo). Ultimo volume pubblicato: Pali Azzurri, almanacco illustrato dei portieri della Nazionale italiana - prefazione di Giovanni Galli