Era un acrobata della porta
Chi piรน del gatto, con i suoi occhi fosforescenti e gli artigli dโacciaio, ha ispirato i poeti maledetti, da Verlaine a Baudelaire? Leonardo Costagliola, soprannominato Gatto Magico, del felino possedeva i riflessi. Non molto alto, compensava la scarsitร in altezza con il senso della posizione tra i pali e la rapiditร nelle decisioni. Portiere acrobatico, giocรฒ con la Fiorentina sette campionati tra il ’48 e il ’55. Forse fu il fato a non dargli la soddisfazione di un altro anno con la Viola, mancando l’appuntamento col primo tricolore del โ56.
Partito dalla sua Taranto (nacque in questa cittร il 27 ottobre 1921) e debuttando come portiere della Pro Italia, arrivรฒ a Firenze nell’immediato secondo dopoguerra. Sotto la luce fioca dello Stadio Comunale, ottenne uno strepitoso terzo posto (ex aequo col Milan) nel 1954, allorchรฉ la Fiorentina si piazzรฒ dietro alla Juventus e all’Inter. Costagliola indossรฒ la casacca della Nazionale per tre volte, portandole fortuna poichรฉ in quelle occasioni gli azzurri vinsero sempre.
Era l’Italia di Boniperti e Ricagni, quella formazione che sconfisse lโEgitto per 5 reti a 1 il 24 gennaio 1954 a Milano, partita valida per le qualificazioni ai mondiali in Svizzera. Faceva un freddo boia quel giorno a Milano. Soffiava un gelido vento da nord-est e cโera bufera di neve. A San Siro lโItalia dominรฒ e Costagliola si dimostrรฒ in perfetta forma con una grande presa a terra su tiro bolide dellโegiziano El Din. Cosรฌ era Costagliola, riflessi ma anche coraggio. Mai intimorito nel gettarsi sui piedi degli attaccanti, risultava strepitoso nelle uscite basse. Nella cittร dei poeti concluse la carriera calcistica e a Firenze morรฌ il 7 marzo 2008.