Coppia – Negli ultimi 43 anni, c’è stato un vero e proprio stravolgimento nelle relazioni di coppia. Le persone si lamentano della difficoltà di approdare ad una relazione stabile e serena. Ma quali sono le caratteristiche richieste ad un uomo? Quali quelle richieste ad una donna? Anticamente, l’uomo veniva concepito come “un capitale” grande o piccolo che fosse e la donna come un essere da mantenere che, garantiva la progenie. Il compito di un buon marito era quello di professare l’attaccamento alla famiglia, alla propria moglie, proteggere il nucleo, provvedere ad esso. Il compito di una donna, di una buona moglie, era quello di accogliere senza giudicare, accudire senza pretendere, amare incondizionatamente e incoraggiare.
Coppie – Le relazioni si basavano su questi 3 pilastri di genere e laddove garantiti, la coppia si dimostrava durevole nel tempo. Dagli anni ’80 in poi i ruoli sono cambiati. Le donne hanno iniziato a fare carriera in modo evidente, sia che provenissero da famiglie economicamente potenti, sia che no, ad impegnarsi in contesti maschili, a misurarsi con questi e hanno contribuito in ogni modo a trasformare la propria immagine nella società e nelle comunità. La donna ha imparato a professare l’amore per se stessa, per ciò che sa fare, a proteggersi e a provvedere ai suoi diretti bisogni e questo ha causato una destabilizzazione del modello di riferimento inconscio dell’uomo che ha iniziato a sentirsi inutile.
Coppie – Che senso ha proteggere una donna, se fa un corso di arti marziali e casomai è in grado anche di picchiare oltre che difendersi? Che senso ha offrire un dono ad una donna quando questa è in grado di regalarsi un solitario o un “trilogy” da sola? Che senso ha andare alla ricerca di un modello femminile pregresso e non verso un modello contemporaneo condiviso? Saranno in grado gli uomini di accettare in via definitiva, questo indubbio cambiamento della realtà femminile? Sapranno le nuove generazioni integrarsi senza soffrirne reciprocamente? Riusciranno le famiglie a sopravvivere a tutte queste trasformazioni culturali, economiche e sociali? Ai posteri, l’ardua sentenza.