La seconda parte delle “Notti di Caposele” si chiude questa sera con il concerto di Enzo Gnagnaniello, tra i più importanti e originali cantautori italiani. Nella tappa formiana del Live Tour 2024, l’artista napoletano privilegerà la presentazione dei brani contenuti nell’ultimo album “L’ammore è na rivoluzione”, inediti pubblicati a giugno. Gragnaniello lo ricordiamo agli esordi, col primo disco nel 1983, impegnato socialmente e raccontando in musica storie di tutti i giorni e la varie sfaccettature della quotidianità napoletana. E bisogna ammettere che questo cantante ha saputo dare cuore e anima alle sue canzoni, sia quelle interpretate da lui che quelle scritte per altri. Una mina vagante del panorama italiano, tanto blues e suoni gutturali. Uno stile decisamente comunicativo.


Molti premi in carriera, tra cui quattro Targhe Tenco, tutte per il miglior album in dialetto (la prima Targa nel 1986, con Giacomino). Cantautore sanguigno, partito dai vicoli di Napoli (curiosità: in un’intervista del marzo 1984 a La Stampa dichiarò di lavorare come giardiniere del Comune) ha percorso un viaggio artistico profondo. L’interpretazione del brano “Cu’ mmè”, assieme a Mia Martini e Roberto Mutolo, lo ha consacrato tra i massimi autori della canzone napoletana moderna. Per Mia Martini ha scritto anche “Donna” e “Stringi di più”. Per Roberto Mutolo ha scritto “Sta musica” e “Cercanno ‘nzuonno” e per Celentano la splendida “Cercami”.


Nato a Napoli, nei Quartieri Spagnoli, il 20 ottobre 1954, Gragnaniello ha cantato, e lo fa ancora, l’oro e i veleni di Napoli. Molto legato alla natura, nei suoi testi ci sono sempre riferimenti a quello che ci gira intorno. Basti pensare al brano “Alberi” interpretato con Ornella Vanoni al Festival di Sanremo del 1999. Toccante anche il duetto con Raiz nel pezzo Misteriosamente del 2015.


L’inizio del concerto è previsto per le 21.15, area Porticciolo Caposele, Formia.