Superato a vela il temibile passaggio tra Atlantico e Pacifico
Per la prima volta nella sua storia (fu varato il 22 febbraio 1931) il veliero Amerigo Vespucci ha doppiato il terribile passaggio di Capo Horn (convenzionalmente il punto più meridionale del Sudamerica), dove i venti e le acque del Pacifico si incontrano con quelle dell’Atlantico creando durissime condizioni di mare. Intorno a questo punto geografico (isola di Capo Horn) sono fiorenti i racconti di naufragi e di uomini travolti da onde alte anche dieci metri. L’attraversamento è avvenuto il 5 aprile alle 7 italiane circa.
In questo periodo la nave scuola della Marina Militare sta compiendo un tour mondiale della durata di due anni, che la vede e la vedrà toccare i porti di tutto il pianeta, in particolar modo quelli dei paesi a forte emigrazione italiana. La temeraria impresa è avvenuta attraverso l’arte della navigazione a vela, senza l’ausilio dei motori di cui è provvista l’imbarcazione. Una vera sfida e quando l’equipaggio dell’Amerigo Vespucci si è lasciato Capo Horn alle spalle davvero si è avuta la sensazione di aver compiuto un’avventura fuori dal comune.
Sinistri mari del Sud, con venti sibilanti e acque furiose. A sud di Capo Horn, lo Stretto di Drake e poi la Penisola Antartica. Il fondale dello Stretto di Drake, in prossimità dell’arcipelago della Terra del Fuoco, sale da 4000 a 100 metri di profondità in poche miglia. Questa enorme differenza di avvallamento marino, assieme ai venti che spirano in modo costante da Ovest, crea spesso temibili condizioni meteorologiche. Tutti i marinai hanno timore e rispetto per l’isola di Capo Horn, che è sempre stata considerata il terrore dei naviganti. Alcuni, infatti, definiscono “maledetta” quest’isola che si protende minacciosa verso l’Antartide. In tanti hanno voluto affrontare tale sfida, persino da solitari come Sir Francis Chichester, terzo uomo al mondo che sia riuscito a doppiare da solo il tempestoso Capo Horn, nel marzo del 1967.
Il veliero prosegue ora il suo viaggio verso il porto di Valparaiso in Cile, con arrivo previsto per il prossimo 28 aprile.