Lo conferma uno studio del Centro nazionale per la sicurezza delle acque

Secondo il primo rapporto del neonato Centro nazionale per la sicurezza delle acque (CeNSiA), dell’Istituto superiore di sanità (Iss), l’acqua del rubinetto è sicura e i valori legati alla salute sono nella norma nel 99% dei casi. La qualità massima è stata raggiunta in Emilia Romagna, Piemonte e Veneto ma tutte le regioni hanno mostrato risultati eccellenti. Sono state eseguite 2,5 milioni di analisi e c’è un sito e un video che spiegano il viaggio dell’acqua e gli effetti sulla salute. Risultati derivanti da analisi chimiche, chimico-fisiche e microbiologiche compiute tra il 2020 e il 2022. Interessate anche le province autonome.

Eppure l’Istat ci dice che un italiano su tre non si fida dell’acqua pubblica, ponendoci al primo posto in Europa come consumatori di acqua in bottiglia. Il danno all’ambiente, nei casi in cui la plastica non venga riciclata (dunque smaltita secondo i criteri della differenziata), sono enormi. Infatti uno dei problemi principali da risolvere, per la salvaguardia del verde, è proprio la dispersione della plastica nel mare.


La pubblicazione del rapporto è il primo passo verso la costruzione di un’anagrafe dell’acqua, con l’obiettivo di mettere a disposizione dei cittadini tutti i dati sulle caratteristiche dell’acqua potabile nella propria zona. Così i cittadini potranno conoscere il percorso della propria acqua, dalla fonte idrica fino al rubinetto, e verificarne la qualità. Quindi, senza troppo pensarci, beviamo acqua direttamente dalla cannella!