Il “Liceo dei re”. L’Institut “Le Rosey” in Svizzera. Un paragone con le nostre scuole e la nostra formazione – In Inghilterra sappiamo che esistono diverse “high school”, college e istituti esclusivi dove studiano e hanno studiato nobili del mondo e appartenenti all’alta borghesia. La notizia che colpisce è l’iscrizione di Nathan Falco Briatore, classe 2010, che ha compiuto 14 anni il 18 marzo 2024, al cosiddetto “Liceo dei Re” che si trova in Svizzera e dove studiano e hanno studiato aristocratici tra cui Alberto di Monaco e vari appartenenti alla nobiltà del mondo internazionale incluso quello arabo e oriental asiatico. La caratteristica di questi Istituti è una retta mensile che si aggira fra i 5000 e i 10000€ al mese per un totale di € 117.239,45. E stiamo parlando di “high school”.

Ma cosa le differenzia da un Istituto pubblico, comune a tanti Stati? Sappiamo che le lezioni frontali sono più o meno simili a quelle pubbliche, le discipline di studio sono quelle e le informazioni a disposizione anche. Cosa cambia? Intanto la composizione delle classi, con studenti che provengono dalle famiglie più in vista del mondo. Il confort delle aule e delle tecnologie presenti. Le biblioteche, le sale studio.  La seconda, gli alloggi, la possibilità di vivere all’interno dell’istituto e di confronto quotidiano con studenti che saranno futuri dirigenti e capi di Stato. Le attività para scolastiche che prevedono viaggi formativi con introduzione in circuiti culturali e sociali di alto livello.

Attività sportive e ricreative con scelta di tutti i tipi di sport e intrattenimento sociale. Educazione allo stare in Società: bon ton internazionale, etica e regole di etichetta. Certamente, al termine di questi percorsi i ragazzi si trovano in un circuito che consentirà loro molte conoscenze e appoggi da mantenere nel tempo. Allora un “comune mortale“ cosa può fare? Ad un genitore che volesse offrire al proprio figlio opportunità di vita migliori cosa suggerire? Ascoltare sempre i propri figli osservare e capire bene le loro attitudini e i talenti per coltivare le loro capacità e i loro carismi. Stimolare interesse e partecipazione ma anche pro attività.

Offrire una educazione sociale tale da non farli trovare mai in difficoltà in qualsiasi contesto si trovino. Farli possibilmente viaggiare, confrontare con altre culture, etnie, ambienti, senza giudicare o alimentare pregiudizi culturali e sociali limitanti dell’armonia sociale. Stimolare la pratica di uno sport per un benessere psicofisico ma anche proporre attività meditative, immaginative, bioenergetiche, psicocorporee che aiutino in fase evolutiva al raggiungimento della consapevolezza di sé e ad un corretto rapporto con sé stessi, correggendo eventuali blocchi, resistenze, traumi e distorsioni esperenziali.
Insomma calibrare, modulare e offrire possibilmente tutti quegli accessibili strumenti educativi, culturali e sociali che valorizzino al massimo le potenzialità e le capacità che i figli poi coltiveranno autonomamente una volta raggiunta la maturità.

Come una piantina che viene innaffiata tutti i giorni e lavorato il terreno per svilupparla al meglio da 0 a 18 anni, naturalmente con tanto amore, rispetto, attenzione e ascolto. Nessuno è immune da problemi e i nostri ragazzi soprattutto nell’età della pubertà e dell’ adolescenza vanno aiutati e sostenuti al meglio delle possibilità famigliari. La differenza tra una scarsa disponibilità economica famigliare che consente di accedere a poche opportunità di vita e quella di una famiglia che ha notevole disponibilità economica sta certamente nella minore quantità di comodità pertanto ci vorrà attenzione, ricerca e scrematura di attività mirate che possano offrire comunque ai figli la più incisiva e possibile opportunità di riduzione di un divario culturale fra classi sociali e di reddito.

La Scuola pubblica con l’offerta formativa e la famiglia col modello educativo possono provare ad impegnarsi ulteriormente nell’offrire ai giovani studenti, possibilmente col massimo sostegno dello Stato, le più giuste combinazioni di formazione ottimale. Il territorio Sud Pontino presenta alcune peculiarità che sono fra queste la Scuola. I nostri Istituti non sono purtroppo dotati di tutti i confort tecnologici e strutturali di un Istituto privato altamente esclusivo ma vantano docenti molto preparati e offerte formative valide. Quando Scuola, Famiglia e Istituzioni collaborano, le possibilità di progresso per i nostri figli ascendono e senz’altro chi ha talento, competenze e capacità di cogliere le situazioni giuste al momento giusto, emerge.