Il Consiglio Nazionale delle Ricerche fu istituito il 18 novembre 1923

Il Consiglio Nazionale delle Ricerche compie in questi giorni cento anni. Nacque il 18 novembre 1923 come ente morale grazie a un regio decreto. In un secolo ha contribuito in maniera decisiva alla ricerca scientifica italiana. Nel 1945 fu trasformato in organo dello Stato Italiano. Il suo primo presidente fu il fisico e matematico di fama mondiale Vito Volterra, antifascista, studioso che gettò le basi del calcolo funzionale (tra i fondatori dell’analisi funzionale) e delle equazioni integrali. L’ente pubblico ha rivestito un ruolo importante per la realizzazione di tanti progetti e brevetti con alti risultati che hanno consentito a molte industrie italiane, in questi cento anni, di essere competitive e moderne. 

Affinché un paese progredisca è necessario investire nella ricerca. L’Italia è povera di materie prime e sopravviverà solo se sarà in grado di offrire servizi e prodotti ad alta tecnologia. Dunque, alla luce dei progressi in campo informatico e dell’intelligenza artificiale, l’azione del CNR sarà ancora più decisiva che in passato sui destini dell’economia italiana. Non solo nell’ambito dei computer ma anche e soprattutto nello studio del cambiamento climatico, a cui l’AI potrà dare un forte sostegno. Biologia, chimica, fisica e, questo molto affascinante, studi sulla possibilità di far sopravvivere organismi come piante o alghe nello spazio. A tal proposito nel 2005 fu effettuato l’esperimento “Photo” condotto proprio da un gruppo del CNR e che aveva come scopo di studiare le reazioni di organismi biologici alle condizioni esistenti nello spazio. 

CNR è ricerca e senza i ricercatori l’economia si ferma. Non basta la produzione industriale (ormai delegata a molti paesi africani e asiatici) per rimanere tra le nazioni più ricche al mondo; è imprescindibile la conoscenza tecnologica e scientifica e il suo continuo miglioramento. Difatti le prossime sfide del CNR saranno in materia di intelligenza artificiale ed energia sostenibile. Molte le iniziative per festeggiare il centenario del centro di ricerca più grande d’Italia.

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Pierluigi Larotonda
Laureato in Economia, ha collaborato col giornale web primaPrato, cronaca, e con Bisenziosette, settimanale carta stampata, occupandosi soprattutto di arte e libri. Ha scritto alcuni articoli culturali su Affari Italiani (2009). Conduce da molti anni il programma culturale Racconti Urbani su Radiocanale7 (arte, letteratura, storie metropolitane). Accanito lettore, tra i suoi libri l'almanacco calcistico NAZIONALI SENZA FILTRO (prefazione dell'osservatore tecnico azzurro del 2006, Giampiero Ceccarelli) e il saggio inchiesta IL DELITTO AMMATURO (presentato in Sala Stampa Camera dei Deputati l'8 novembre 2022 e con prefazione del giornalista Simone Di Meo). Ultimo volume pubblicato: Pali Azzurri, almanacco illustrato dei portieri della Nazionale italiana - prefazione di Giovanni Galli