I giorni della merla, 29-30-31 gennaio sono alle porte. Le temperature di questi giorni confermano l’ingresso nel periodo più freddo dell’anno. Secondo una leggenda le temperature durante “i giorni della merla” prediranno il tempestivo o differito arrivo della primavera.
Come sarà la primavera? Secondo la leggenda, se i giorni della merla sono freddi, la primavera sarà bella; se sono caldi, la primavera arriverà in ritardo. Consultando i più importanti siti che riportano il meteo nel Golfo di Gaeta si prevede per i Giorni della Merla, ovvero il 29-30-31 gennaio giornate serene con variabilità. Le temperature saranno in linea con la media stagionale, quindi secondo la leggenda le temperature primaverili arriveranno regolarmente il 21 marzo. Consultando Wikipedia, l’origine della locuzione “i giorni della merla (o Merla)” non è ben chiara.
Sebastiano Pauli pubblicò nel 1740 due ipotesi di spiegazione su “i giorni della Merla”:
1°IPOTESI: “I giorni della Merla” in significazione di giorni freddissimi. L’origine del quel dettato di con esser questo: dovendosi far passare oltre Po un Cannone di prima portata, nomato la Merla, s’aspettò l’occasione di questi giorni: ne’ quali, essendo il Fiume tutto gelato, poté quella macchina esser tratta sopra di quello, che sostenendola diè il comodo di farla giugnere all’altra riva. Altri altrimenti contano: esservi stato, cioè un tempo fa, una Nobile Signora di Caravaggio, nominata de Merli, la quale dovendo traghettare il Po per andare a Marito, non lo poté fare se non in questi giorni, ne’ quali passò sopra il fiume gelato.
2°IPOTESI: Secondo una versione più elaborata della leggenda, una merla era regolarmente strapazzata da gennaio, mese freddo e ombroso, che si divertiva ad aspettare che lei uscisse dal nido in cerca di cibo, per gettare sulla terra freddo e gelo. Stanca delle continue persecuzioni, la merla un anno decise di fare provviste sufficienti per un mese, e si rinchiuse nella sua tana, al riparo, per tutto il mese di gennaio, che allora aveva solo ventotto giorni. L’ultimo giorno del mese, la merla, pensando di aver ingannato il cattivo gennaio, uscì dal nascondiglio e si mise a cantare per sbeffeggiarlo.
Gennaio se ne risentì così tanto che chiese in prestito tre giorni a febbraio e si scatenò con bufere di neve, vento, gelo, pioggia. La merla si rifugiò alla chetichella in un camino e lì restò al riparo per tre giorni. Quando la merla uscì, era sì salva, ma il suo bel piumaggio si era ingrigito a causa della fuliggine del camino, e così essa rimase per sempre con le piume grigie. Secondo altre fonti la spiegazione della locuzione deriverebbe da una leggenda secondo la quale, per ripararsi dal gran freddo, una merla e i suoi pulcini, in origine neri come i maschi della stessa specie, si rifugiarono dentro un comignolo, dal quale emersero il 1º febbraio, tutti grigi a causa della fuliggine.
Da quel giorno tutti i merli femmina e i piccoli furono grigi. La leggenda, infatti, vuole giustificare in maniera favolistica il forte dimorfismo sessuale che si osserva nella livrea del merlo (turdus merula), che è bruna/grigia (becco incluso) nelle femmine, mentre è nera brillante (con becco giallo-arancione) nel maschio.
Sempre secondo la leggenda quindi, se i giorni della merla saranno freddi, la primavera sarà bella; se saranno caldi, la primavera arriverà in ritardo. Consultando i siti meteorologici indicano le minime intorno i 3 gradi centigradi nel golfo di Gaeta, quindi avremo (sempre secondo la leggenda) una bella primavera.