Gaeta non è Barcellona: la soluzione c’è, occorre solo applicarla – Dopo l’articolo di Gaeta ghost city, la cittadina Fernanda propone un nuovo testo che mira a porre l’attenzione sul problema affitti: “Gaeta è una città meravigliosa, illuminata dal suo cielo e dal suo mare, offre un paesaggio di incontestabile bellezza, è ricca del patrimonio storico e naturalistico e delle spiagge che la rendono di particolare attrazione per le famiglie in vacanza. Come in ogni città abitata si coltiva l’idea di sviluppo della comunità, il desiderio di valorizzare le meraviglie panoramiche, l’ambizione di realizzare un turismo redditizio. Si guarda con fiducia e aspettativa al Sindaco, come punto di riferimento per tutta la cittadinanza, esempio di dedizione, responsabilità e competenza, qualità necessarie per amministrare efficacemente e rispondere alle esigenze di tutti i cittadini.
Quali sono le esigenze? Lavoro, servizi, ripresa, sviluppo ed esigenze abitative. Ma a Gaeta sono ignorate le esigenze abitative, fattore che determina il gravissimo vulnus di una situazione che si trascina da tanto tempo e persiste nel costringere i residenti a cercare abitazione fuori città. L’Amministrazione Comunale si dedica a qualche evento per attirare l’attenzione sulla città, “forse” nell’intento di renderla locazione turistica frequentata tutto l’anno, non solo nei mesi estivi? Si propende per l’overtourism? Per l’interesse opportunistico di alcuni? Gaeta è una magnifica locazione ma non è Venezia, Firenze, Milano, Roma Capitale…
Serve più attenzione al calo demografico e all’equilibrio degli affitti brevi e stagionali e considerare che ogni appartamento messo in affitto breve è una casa sottratta alla residenza. Serve una “organizzazione” del Comune per non proseguire a snaturare la città di Gaeta. Barcellona è la città catalana maggiormente oppressa dall’overtourism e resa inaccessibile ai residenti, ma è anche una delle prime città a riconoscere e affrontare il problema degli affitti brevi.
Il modello Barcellona
Il sindaco di Barcellona, Jaume Collboni, ha comunicato la sua memorabile decisione per affrontare la crisi abitativa e garantire il diritto di abitazione ai residenti. La sua amministrazione reputa necessario ristabilire la situazione che negli ultimi anni ha creato malcontento e disagi, dato che il boom degli affitti turistici ha avuto, come diretta conseguenza, l’esplosione dei prezzi di affitti e immobili, l’allontanamento di giovani, residenti e famiglie non più in grado di permettersi un alloggio. Il sindaco di Barcellona ha adottato misure per regolamentare, tra cui: licenze obbligatorie per gli affitti brevi, controlli e sanzioni per chi viola le norme, limitazioni delle licenze disponibili.
La decisione del sindaco di Barcellona è stata applaudita dalle associazioni che si occupano di overtourism e densità abitativa, è considerato un provvedimento positivo, un tema di interesse per le locazioni turistiche, per i cittadini che le abitano e che non devono subire il danno di un mercato “non sano” delle locazioni per uso abitativo.
Gaeta non è Barcellona. L’Amministrazione di Gaeta, a conoscenza delle esigenze residenziali, non ha finora posto né regole, né limiti agli affitti brevi, nessun provvedimento per affrontare le problematiche abitative. B&B, case chiuse nei vari quartieri, affittate ai turisti, ai villeggianti, ma non ai gaetani esiliati.
Gaeta come Barcellona? Basta volerlo
Gaeta può imparare da Barcellona? Questo spetta al Governo di Gaeta, al Sindaco e alla Giunta. Hanno il dovere di fare una politica di sviluppo efficace e l’opportunità di aderire allo Schema offerto dall’ATER di Latina: nuove case popolari, la soluzione abitativa cruciale per i residenti che si trovano in difficoltà economiche, che non possono permettersi una casa di proprietà, di affrontare i canoni di locazione del mercato libero, che sono scacciati a causa degli affitti estivi.
L’edilizia pubblica rappresenta il fondamento per garantire il “diritto all’abitazione”. Serve una città accogliente e abitabile, in cui il diritto di residenza sia esigibile per tutte le persone e per ogni fascia di reddito, la regolamentazione degli affitti brevi e un “PIANO CASA” per l’edilizia pubblica, affinché la casa possa rappresentare il pilastro del nostro welfare, il benessere e la sicurezza della cittadinanza.
Barcellona, città pioniera, manda un segnale forte e chiaro all’Amministrazione di Gaeta: affrontare l’emergenza abitativa, difendere il diritto alla residenza, garantire il controllo di speculazioni, monitorare e investire nel benessere sociale, dare una svolta decisiva all’edilizia popolare.“