La soddisfazione del Presidente del Consorzio per lo Sviluppo Industriale del Sud Pontino, l’avvocato Salvatore Forte è concreta. Giovedì 11 giugno mattina vi sarà la cerimonia della posa della prima pietra della ricostruenda Stazione ferroviaria di Gaeta ed all’avvio dei lavori di completamento dell’ultimo tratto della linea ferroviaria Formia – Gaeta, che avverrà in piazzale Mazzini. Alla cerimonia presenzierà il presidente della Giunta Regionale del Lazio Nicola Zingaretti, in visita istituzionale presso il Consorzio Industriale del Sud Pontino, dove sarà inaugurata, tra l’altro, la bretella di collegamento tra l’area industriale di Penitro e la S.R. 630, nonché l’impianto di banda larga nello stesso agglomerato, comprendente i Comuni di Formia, Minturno e Spigno Saturnia.
Un impegno che ha visto il Consorzio impegnato concretamente in questi ultimi anni, sostenuto da un comitato spontaneo di migliaia di cittadini. La primitiva stazione di Gaeta venne inaugurata il 3 maggio 1892 come capolinea della cosiddetta Linea degli Aurunci che conduceva fino a Sparanise dove incontrava l’unica linea Napoli – Roma, via Cassino, allora esistente. La stazione era dotata di tre binari per i passeggeri, diversi binari per il servizio merci, una rimessa locomotive ed uno scalo merci. La stazione, di tipo passante, venne ubicata all’inizio dell’attuale piazzale ferroviario e quindi in posizione più arretrata rispetto a quella costruita nel dopoguerra. Le corse giornaliere passeggeri che raggiungevano la nuova stazione erano tre, diventate poi quattro dopo qualche tempo. Nel 1897, a seguito della nuova costituzione del Comune di Elena, staccatosi da Gaeta, il nome della stazione venne cambiato in Gaeta – Elena. Tale denominazione resterà fino al 1927 quando il Comune di Elena ritornò ad essere frazione di Gaeta.
Nel 1927, con l’inaugurazione della direttissima Napoli -Roma, i collegamenti da Gaeta vennero limitati a Formia, realizzando un frequente servizio a spola. Nel 1936 la trazione a vapore venne sostituita da quella diesel con l’ausilio di littorine che abbassarono la percorrenza a 9 minuti per 16 collegamenti giornalieri. Nel 1944, durante la seconda guerra mondiale, la stazione con buona parte della linea, venne distrutta dai Tedeschi, che si dimostrarono implacabili demolitori durante la loro ritirata. La nuova stazione non venne più ricostruita dove si trovava originariamente, ma circa un centinaio di metri oltre il sito verso la città. A due binari per il servizio viaggiatori, la stazione, di tipo passante, era dotata di scalo merci e diversi binari nel piazzale per consentire l’inoltro di merci da e per alcune industrie locali.
La nuova stazione iniziò a funzionare il primo gennaio 1954 con un servizio a spola (13 corse giornaliere) per Formia effettuato in 9 minuti da una ALn56 Breda. Molto sviluppato era anche il servizio merci svolto fino a Formia da locomotive diesel del gruppo 245 o più frequentemente dalle Ne120 poi diventate D.143. Per i servizi di movimento carri in stazione e per la vetreria raccordata al piazzale per mezzo di apposito binario, per un certo tempo venne utilizzata una rarissima locomotiva del gruppo 356, costruita dalle FS in solo 4 esemplari. Nonostante la buona frequentazione, il servizio viaggiatori venne sospeso nel 1966, mentre quello merci continuò ad essere operativo fino alla chiusura delle industrie che se ne servivano, avvenuta nel 1981. Da allora la stazione è stata chiusa e trasformata in un bar. Anche i binari sono stati quasi tutti asfaltati nel piazzale.
Oggi la stazione a Gaeta è trasformata in un bar
La Ferrovia Sparanise – Sessa Superiore – Minturno Scauri – Formia – Gaeta vantava originariamente una lunghezza 59,168 km, apertura 1892, chiusura 1932 – 1966, Stazioni e fermate Gaeta, Formia, Minturno-Scauri, Castelforte-Suio Terme, Cellole-Fasani, Sessa Superiore, Cascano, Carinola, Maiorisi, Sparanise. Nel 1950, in seguito alla soppressione del tratto Sessa Superiore – Minturno Scauri, venne aperto un collegamento con la Direttissima Roma – Napoli tra la fermata di Cellole (attivata su quest’ultima linea) e la stazione di Sessa Superiore (~8 km).
Il tratto effettivamente dismesso presenta un’estensione di 55,947 km e inizia in corrispondenza dell’ex-bivio Gaeta (posto 3,221 km dopo Sparanise), dove la linea per Gaeta si staccava dalla Roma – Napoli. Da Formia a Gaeta la linea è stata riarmata, tra il 2005 e il 2009, per circa 2/3 del percorso, al fine di trasformarla in un raccordo industriale per il servizio merci; il restante tratto fino a Gaeta è ancora armato anche se, allo stato attuale, non più utilizzabile in quanto l’asfalto ha ricoperto i binari in più punti e in mezzo alle traversine prevale la vegetazione spontanea. In ottime condizioni l’imponente viadotto del Pontone. Tra Minturno Scauri e Formia molte tracce sono state perse, cancellate dalla Direttissima che corre affiancata. Rimane ben conservato un ponte in ferro ed il sovrappasso della Direttissima stessa. Sul resto della linea, la sede ferroviaria é quasi sempre evidente, tranne nel tratto fra Sessa Superiore e Minturno Scauri, soppresso per primo, sia per le numerose opere d’arte sia per il fatto di correre frequentemente su un terrapieno o in leggero rilevato.
Tutti i fabbricati di stazione sono in buone condizioni, salvo Cellole + Fasani e in prossimità di Minturno Scauri che è demolita. Il dott. isabella Quaranta, presidente della Consulta Cosind Sud Pontino, a nome di tutti i componenti esprime incondizionata soddisfazione per questa ulteriore tappa verso il completamento dell’opera ferroviaria Formia – Gaeta. Esprime anche una lode a tutti i membri del Comitato che ci hanno creduto costantemente senza mai dubitare, a cominciare da Guido Guinderi e Maria Raffaella Simeone.