Nel 590 Papa Gregorio Magno sancì la soppressione della diocesi di Minturno, affidando i fedeli al vescovo di Formia Bacauda.
Il Codex Diplomaticus Cajetanus ci aiuta a conoscere quali siano state le prime chiese erette nel territorio comunale.
Chi scrive scorre i documenti negli archivi grazie al contributo del bibliotecario e storico Salvatore Cardillo.
Nel documento 5 all’anno 839 è citata per la prima volta San Pietro Apostolo a Traetto, destinata a divenire in seguito una cattedrale.
Al documento 80 data 981 Santa Albina che ricompare nelle bolle di ben tre Papi. Adriano IV nel 1158 e Alessandro III nel 1170 confermano che la chiesa appartiene alla diocesi di Gaeta.
È la prima chiesa sul territorio che possiamo definire “parrocchiale”. Papa Nicola IV dalla residenza di Orvieto il 13 maggio 1291 le assegna la concessione delle indulgenze per il giorno della festività e otto giorni successivi.
Nel Catasto Onciario di Traetto è citata alla data dell’11 novembre 1371.
E ancora nel 1591 come benefici della diocesi di Gaeta a Traetto e nei suoi casali appaiono due chiese: Santa Albina “in Scauli vicino la strada” e San Pietro al Porto Scauritano, citata per la prima volta nel documento 90 datato all’anno 993 insieme a una Chiesa di Santa Maria in Castro Argento (entrambe collegate a presenze monacali).
Le località attuali di Scauri e di Marina di Minturno avevano entrambe due chiese sul loro territorio.
Il documento 43 del 941 cita la Chiesa di Sant’Angelo in località Bluzano al fiume Traetto “sulla strada selciata che arriva al pantano”. Infine al documento 151 all’anno 1025 è citata la Chiesa di San Tommaso Apostolo al Castro Argento.
Ipotesi non azzardata è che la Chiesa di Santa Maria al Castro Argento sia stata edificata come gesto devozionale dopo la vittoriosa battaglia del Garigliano del 915 che vide una lega cristiana voluta e comandata da Papa Giovanni X sconfiggere i saraceni.
(Articolo pubblicato sul quotidiano L’Avvenire – pagina diocesana diretta da don Maurizio Di Rienzo).