Non poteva passare inosservata una ricorrenza così importante come il cinquecentenario della morte del grande Leonardo da Vinci. Lo storico dell’arte Marco Tedesco, giovane e brillante ricercatore di Spigno Saturnia, e chi scrive come cultore universitario di storia hanno integrato le loro passioni e interessi ed è nato un cartellone di eventi nel Lazio Meridionale che intende onorare Leonardo da Vinci e descrivere il secolo nel quale visse da protagonista. Si inizia domenica 24 marzo a Fondi nella Chiesa di San Pietro alle 18.30, quindi venerdì 29 marzo a Sermoneta alle 18.30 nell’Abbazia di Valvisciolo, sabato 6 aprile nella Chiesa di San Pietro Apostolo alle 18.30 a Minturno, sabato 4 maggio a Maranola di Formia nella Chiesa di San Luca alle 17.30, il convegno clou a carattere nazionale sabato 11 maggio a Gaeta ospiti nella sede diocesana di Palazzo De Vio con inizio alle 17.
Si chiude sabato 1 giugno a Scauri nella sala conferenze della Chiesa di Santa Albina V.M. con inizio alle 16.45. Nel programma definitivo gli orari potrebbero subire variazioni tecniche. Il tema Leonardo e il Cinquecento ha favorito l’aggregazione di numerose associazioni che operano sul territorio. Hanno già aderito la Sezione del Golfo di Gaeta di Italia Nostra Onlus, la Delegazione di Gaeta dell’AICC Associazione Italiana di Cultura Classica fondata a Firenze nel 1897 e affiliata all’UNESCO, il RAM Rinascita Artistica del Mezzogiorno, la Sezione di Fondi dell’Associazione Minerva, la Sezione di Sermoneta dell’Archeoclub, la Formiana Saxa, la Commenda Papa San Gelasio II di Gaeta aderente all’Ordine Templare, Maranola Nostra, l’Università Verde del Mediterraneo “Umberto Zanotti Bianco”, le Pro Loco dei comuni interessati e il nostro Magazine Golfo e Dintorni. È stata presentata richiesta di patrocinio morale alla Provincia di Latina, Abbazia di Valvisciolo, Consulta Consind, Comune di Fondi, Comune di Sermoneta, Comune di Minturno, Comune di Formia e Comune di Gaeta. Sono state invitate tra le varie autorità S.E. il Prefetto di Latina Maria Rosa Trio, l’Arcivescovo di Gaeta Mons. Luigi Vari, il Presidente della Provincia Carlo Medici (che ha già confermato la sua partecipazione), il sindaco di Gaeta, città ospitante, Cosmo Mitrano. Eventi da non perdere.
UN UOMO CHE ONORA L’INTERO GENERE UMANO E L’ITALIA
Cinquecento anni fa si spegneva il 2 maggio 1519 nel Maniero di Clos-Lucé. Amboise, in Francia, uno dei più grandi geni dell’umanità. Pittura, scultura, disegno, letteratura, ingegneria, balistica, scienza, fisica, paesaggistica, geografia, anatomia, medicina, urbanistica. Questi sono alcuni dei temi trattati da Leonardo. Tematiche e spunti non facili da condensare. Leonardo da Vinci è stato un uomo che ha avuto un rapporto lungo e travagliato con il mondo. Fin da ragazzo era molto curioso, attento osservatore di tutto quello che gli stava intorno, ma essere spettatore non gli bastava. Così è diventato personaggio attivo nella cultura e nella ricerca del mondo.
Leonardo di ser Piero da Vinci nasce vicino a Firenze il 15 aprile 1452, città allora culturalmente la più vivida e attiva di tutte. Questo giovane curioso si forma alla bottega del Verrocchio dove impara tecniche artistiche per l’uso dei materiali plastici. Da sempre Leonardo utilizza mani e cervello: quegli elementi – la testa, la mano – che vediamo disegnati nei suoi Codici, i quaderni che raccolgono gli “appunti” minuziosi e preziosissimi che l’artista schizzava per studiare. Questo racconto su Leonardo procede sui due livelli di pensiero del personaggio toscano: quello poetico, filosofico e di studio, giungendo a quello del fare, delle realizzazioni delle opere d’arte e delle invenzioni. Noi uomini del terzo millennio possiamo attivare un costante rimando ai giorni nostri, legando le intuizioni, gli studi e le creazioni di Leonardo – anche quelle non riuscite come le costruzioni delle ali di aliante per far volare l’uomo – alle realizzazioni pratiche. Leonardo ha indagato ogni campo: da quello artistico respirato a Firenze, a quello del mastro della corte di Ludovico il Moro a Milano, dove ha realizzato studi di balistica per difendere le mura del Castello Sforzesco, con l’invenzione di elementi architettonici – dai fossati alle saldature ai passaggi sotterranei – fino alle opere ornamentali straordinarie come la Sala delle Asse, il grande affresco dedicato alla natura, amata da Leonardo. E poi ha scandagliato le città, le case, gli animali, i mari, per arrivare fino all’osservazione della luna.
Natura e uomo erano i suoi interessi principali, tanto da studiare una città ideale, sviluppata in verticale, per migliorare le condizioni di vita urbana e di fruizione del contesto, come spiega anche Stefano Boeri mettendo a confronto il suo Bosco Verticale. Come commentare capolavori come La Vergine delle Rocce, nelle due versioni esistenti, l’Annunciazione, la Dama con l’Ermellino, la Belle Ferroniére, l’Uomo Vitruviano, oggi custodito al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano , il Cenacolo in Santa Maria delle Grazie la Battaglia di Anghiari, il Cavallo monumentale realizzato poi a San Siro (perché distrutto nel 1499 con l’invasione a Milano e la cacciata degli Sforza) e, naturalmente, la Gioconda, opera misteriosa e peculiare di Leonardo. Un artista che ha rivoluzionato ogni pensiero che scandagliava, anche nella pittura dove il punto di vista dei soggetti non è più canonico e statico, dove ciò che interessa sono le reazioni umane e i loro dettagli, e non la narrazione del quadro. E dove il disegno, in Leonardo davvero maestrale, è la base pura di tutti i suoi progetti. Le sue spoglie mortali riposano nella Cappella di Saint-Hubert, Amboise, in Francia. Cosa direbbe oggi Leonardo se potesse vedere che tante delle sue intuizioni, sviluppate con meticolosità e ossessività, sono, di fatto, state realizzate?