Continuano gli appuntamenti culturali organizzati da Fratelli d’Italia Minturno, dopo il riuscitissimo convegno sulle Foibe organizzato a maggio, la sezione minturnese ha promosso per sabato 1 Luglio alle ore 17.00 un incontro sulle “Marocchinate”, una pagina macabra della nostra storia, volutamente occultata per non screditare agli occhi della popolazione i liberatori. Al convegno organizzato dall’avvocato Marco Moccia dirigente regionale del dipartimento professioni di Fdi, con i dirigenti locali l’imprenditrice Elisabetta Smith a cui spetterà il compito di introdurre l’argomento e Massimiliano Messore il quale modererà l’incontro, interverranno come relatori: il Senatore Nicola Calandrini, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia e Presidente della Commissione Bilancio, L’On. Massimo Ruspandini Vicecapogruppo alla Camera di Fdi, l’On. Enrico Tiero Presidente della Commissione Attività Produttive della Regione Lazio e il dott. Emiliano Ciotti presidente dell’associazione nazionale vittime delle marocchinate. Porteranno il loro saluto all’iniziativa i Consiglieri comunali del partito di Giorgia Meloni avvocato Pino D’Amici, architetto Francesco Larocca, dottoressa Barbara Sardelli e il componente dell’assemblea nazionale Livio Pentimalli. L’appuntamento è per questo sabato alle ore 17.00 presso la Sala Consiliare “Severino Del Balzo” del Comune di Minturno, Via Principe di Piemonte n. 1.
L’avvocato Pino D’Amici, già candidato alla carica di sindaco per il Comune di Minturno, annota: “Una storia che non ha colore politico! Vogliamo ricordare quei momenti. Sono oltre 180mila gli atti di violenza sessuale accertati su un totale di 60mila persone che li hanno subiti; significa tre ciascuno di media, ma a qualcuna è capitato di dover soggiacere con interi plotoni. Oltre 1000 persone sono state uccise a scopo sessuale nessuno ha mai pagato per questo. Per loro non faceva distinzione se si trattasse di un uomo, una donna o un bambino. Tutto era bottino di guerra e tutti, al loro passaggio, dovevano subire violenze indicibili. Ci sono stati casi di stupri nelle chiese dove le donne, giovani ed anziane si rifugiavano sperando invano che i luoghi sacri non venissero profanati. Purtroppo così non è stato, perché quelle bestie non si fermavano davanti ai simboli religiosi cristiani. Si sono accaniti anche contro i preti; un sacerdote, Don Alberto Terilli, parroco di Esperia, aveva tentato di nascondere alcune donne nella sacrestia. Tutto vano, i marocchini le stanarono e le violentarono, quindi portarono il sacerdote nella piazza, fu legato e sodomizzato tutta la notte e morì. Ci sono testimonianze di donne violentate da 300 soldati e uccise da quella violenza”