Si è svolto a Formia nella sala Ribaud il convegno sulla legge regionale concernente la Rigenerazione Urbana L.R. 18/7/2017. L’evento è stato una positiva iniziativa dell’ amministrazione non da molto insediatasi, in particolare dell’assessore all’urbanistica ing. Paolo Mazza col pieno appoggio del sindaco Paola Villa. Erano presenti esponenti del mondo delle libere professioni, degli Ordini, dell’Associazione Costruttori, la dirigente del settore Territorio, Urbanistica e Mobilità della Regione Lazio arch. Manuela Manetti, l’ing. Francesco Raffaelli come esperto della materia, nonché un folto ed attento pubblico. La legge regionale, cui rimandiamo la lettura per comprenderne le complesse sfaccettature, ha in sintesi lo scopo dichiarato di voler promuovere la rigenerazione urbana in senso integrato; incentivare il recupero del patrimonio edilizio, recuperare le periferie, riqualificare le aree urbane degradate, favorire il commercio con attenzione alle attività artigianali, incrementare e potenziare le opere pubbliche, aumentare la sicurezza con adeguamenti sismici, favorire la qualità ambientale e architettonica e la efficienza energetica, promuovere l’attività agricola e lo sviluppo del verde urbano. Sono individuate le tipologie di aree in cui saranno consentiti gli interventi e quelle in cui saranno esclusi. Gli interventi consistono in programmi di rigenerazione urbana adottati dai Comuni, costituiti da un insieme di interventi urbanistici, edilizi e socio-economici, su proposta anche dei privati, offrendo premialità di volume o superficie in determinati casi, come anche il cambio di destinazione d’uso.
Dopo la presentazione dell’ assessore ing. Mazza che ha rimarcato come la legge possa essere un’opportunità non solo per l’Amministrazione ma anche per i cittadini, il sindaco Paola Villa si è espressa in favore di un corretto uso del suolo e nel non abbandonare l’esistente ma nel far rivivere i luoghi. Temi che fanno si che la città “si esprima in bellezza”.
Tra gli interventi, che non possiamo citare nel loro complesso, il presidente dell’Ance di Latina, Pierantonio Palluzzi ha in sintesi definito gli obbiettivi della legge come “recupero dell’esistente attraverso la trasformazione” esortando ad una cooperazione tra pubblica amministrazione e costruttori nel segno della legalità e della trasparenza.
Ancora i rappresentanti degli Ordini professionali interessati hanno rimarcato come a distanza di un anno pochissime sono le amministrazioni che hanno approvato e deliberato interventi legati alla legge. Come anche un punto importante sia l’accessibilità ai fondi strutturali e la necessità che vi sia una sinergia tra tutti i soggetti interessati.
L’architetto Manetti della Regione Lazio ha spiegato che la legge è nata da una richiesta “politica” ai tecnici della materia. Occorrendo certezza nella normativa è stata attuata una sorta di estrapolazione di Testo Unico che permettesse alle Amministrazioni una serie di agevolazioni e semplificazioni normative, che mettesse al centro i Comuni e la specificità dei singoli territori evitando la pianificazione dall’alto. Il territorio deve quindi proporre; sono pronti alla Regione uffici di collaborazione con i Comuni (non con i cittadini). Lo scopo della legge è dare qualità ai territori del Lazio.
L’ing. Mazza ha specificato come i Comuni debbano pianificare gli ambiti territoriali e che quindi questo è l’inizio di un percorso da intraprendere. Ancora altri interventi hanno specificato come i dispositivi di variante urbanistica entrino nel meccanismo della legge per permetterne una corretta applicazione.
Qualche personale e finale deduzione. Riguardo concetti come qualità e bellezza di una città citati nella legge ed anche nel convegno c’è da dire che non sono le leggi a garantire queste caratteristiche né i concorsi, pure auspicabili, di progettazione (quelli di idee con la più ampia partecipazione, non quelli aperti a pochi che detengono particolari requisiti). Le leggi possono dare funzionalità e razionalità ai centri urbani come alle periferie e alle frazioni, ed è già tanto se ben applicate. Ma la qualità e la bellezza dei manufatti e delle aree costruite e pianificate possono derivare solo da una profonda cultura specifica (e non intendiamo di tipo tecnico, quella deve essere assodata) dei progettisti e soprattutto di chi esamina i risultati progettuali. Questo è ciò che alla fine distingue una città qualsiasi da una che abbia caratteristiche tali da voler essere visitata e vissuta da un turismo di qualità.
Era necessario che si ponesse l’accento su questa legge regionale che potenzialmente può incidere favorevolmente sullo sviluppo del territorio, e che a distanza di un anno dalla sua promulgazione vede ancora incertezze ed esitazioni nella sua applicazione. Merito quindi va all’amministrazione di Formia per aver organizzato il convegno, con la speranza di aver dato un serio avvio ad un processo fattivo di applicazione della stessa.
arch. Giuseppe Grassi
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