I litigi più pericolosi, soprattutto in provincia, sono gli attriti tra confinanti. Attriti che possono avere anche conseguenze tragiche se uno dei protagonisti non ha l’intelligenza di fermarsi e arretrare un secondo prima. Nulla giustifica comportamenti irresponsabili e senza ritorno. Nel corso del pomeriggio di venerdì scorso 12 giugno, agenti del Commissariato di Polizia di Stato di Fondi sono intervenuti presso l’Ospedale San Giovanni di Dio, dove si era presentato un uomo in preda ad un forte stato di agitazione e completamente intriso di liquido infiammabile.
L’uomo ha riferito che poco prima un suo vicino di casa, dopo averlo inseguito e apostrofato con frasi ingiuriose, era sceso dalla propria autovettura e prelevata un tanica riposta nel bagagliaio gli rovesciava addosso l’intero contenuto, successivamente accertato essere benzina. L’aggressore quindi ha estratto un accendino dalla tasca dei pantaloni, esclamando prima “ora ti do fuoco proprio”, per poi aggiungere che nel corso della serata la vittima avrebbe ricevuto una “visita”, termine volutamente utilizzato con un evidente contenuto minatorio. L’aggredito è riuscito a sottrarsi all’aggressione, per poi dirigersi autonomamente presso l’ospedale cittadino. Quindi agenti della Squadra di Polizia Giudiziaria sono intervenuti presso l’abitazione dell’aggressore, un quarantacinquenne, R.A., che è stato sorpreso con indosso solamente gli slip, mentre era intento a lavare gli indumenti poco prima indossati evidentemente allo scopo di cancellare le tracce del gesto criminale. I poliziotti hanno provveduto a raccogliere ulteriori elementi probanti la responsabilità dell’uomo, quali l’accendino e la tanica. Hanno provveduto a informare il pubblico ministero di turno, che ha disposto l’arresto del quarantacinquenne, posto a disposizione dell’autorità giudiziaria in regime di arresti domiciliari in attesa della prevista udienza di convalida. Gli investigatori hanno in corso ulteriori accertamenti per accertare le motivazioni del folle gesto, sebbene non è da escludersi, a priori, che il tutto sia riconducibile a dissidi di vicinato.