Sanremo – Una qualità alta della musica italiana sotto tutti i profili incluso il ragguardevole impatto scenico. L’Italia partorisce e forma talenti notevoli. Ascoltare tutte le 30 canzoni e non provare “la noia” come canterebbe Angelina Mango, vincitrice assoluta del festival col 40% di voti, è qualcosa di unico. Abbiamo riso, pianto, ballato con tutti i cantanti e i partecipanti, appagati nell’animo e nel gusto. Amadeus dichiara di aver concluso il suo mandato di presentatore che, con i co-conduttori, ha fatto forse un test sui futuri presentatori del festival. Ottimi, Giorgia che è una vera musa della musica, Mengoni con la sua estensione vocale e magnetismo fisico, Lorella Cuccarini, spigliata, sicura, affidabile e boomer senza tempo, con un corpo plasmato dalla danza che, come per Roberto Bolle, icona del classico, tempra un fisico scultoreo e perfetto nelle proporzioni.
Sanremo – Teresa Mannino, simpaticissima mai scontata. Sono già evidenziati i prossimi presentatori? Pensare, ad esempio, ad una prossima conduzione di Giorgia e Mengoni, ineccepibili nella tecnica vocale, nelle performance ed a pieno diritto nella presentazione dei colleghi cantanti, sarebbe ad esempio, un giusto passaggio di testimone dopo la incalzante ascesa di Amadeus, direttore artistico completo che, grazie a tutta l’esperienza maturata nella radio, ha dimostrato di saper intervallare sul palco di Sanremo, il genere classico melodico della canzone italiana con la contemporaneità degli altri generi musicali valorizzandoli, tutti, uno ad uno. Tutti meritano di essere ascoltati e amati per l’alta qualità anche dei testi. Mannoia non a caso è stata super, sempre vicina a tutte le donne che considera sorelle.
Sanremo – La colonna sonora del festival merita assolutamente. Grande rispetto per la scelta dei primi 5 cantanti vincitori. Angelina Mango, una esplosione di talento e passione, Geolier, originale e caldo partenopeo, Annalisa, trascinante, sofisticatamente sexy e autorevole, Ghali, profondo nei temi e innovativo, Irama, autore capace di trasmettere sensibilità e forza. A tutti gli altri un bel 10. Mahmood, fuoriclasse, una voce strumentale. Bertè, una colonna esistenziale, consacrata icona dalla stampa. Continuiamo tutti a ballare e cantare; ciò fa bene al corpo e allo spirito. Delizioso il favolesco saluto in carrozza di Amadeus e Fiorello, un trionfo della vera amicizia che si accetta, in tutte le sue sfumature. Menzioni speciali: La cover di Alpha con Vecchioni ( chi non ha pianto?), Big Mama, carica a mille, Santi Francesi con la mitica Skin, Il volo, la vincitrice struggente nell’omaggio a suo padre. L’Italia è una nazione rinomata per l’alto genio creativo, declinato in vari aspetti, la sensibilità e la generosità nei rapporti.
Sanremo – A chiusura del festival, Lazza, che ha dimostrato la sua incredibile preparazione tecnica e musicale, ha chiuso da vero leader. Bello questo festival. Davvero. Note negative? Quel grottesco ballo del qua qua con un tiepido John Travolta peraltro costosissimo, su cui poi hanno riso tutti per la prevedibile assenza della liberatoria. Ma come è stato possibile fargli fare una cosa così riduttiva mentre Russel Crowe, gladiatore eterno, ha comprovato la sua capacità di attore, personaggio e uomo completo?. Infine Dargen D’Amico e Ghali che hanno sottolineato l’importanza della pace fra i popoli, l’accoglienza della diversità come un valore che arricchisce e non svilisce. Il grande Allevi ed Eros con la sua attualissima Terra Promessa. Tutti i temi sociali sono stati portati sul palco con spessore e leggerezza spirituale che solo la musica può trasmettere senza alterare la struttura dei contenuti. Grazie a tutti.