Wally, il nome che le è stato dato, la balena grigia avvistata nelle acque italiane tra l’isola di Ponza e il Golfo di Napoli potrebbe essere nata nell’Atlantico, dove la specie era ritenuta estinta.
Lo ipotizzano i biologi marini dell’Istituto di ricerca Tethys per lo studio e la tutela dei cetacei.
Secondo gli studiosi, gli unici due avvistamenti noti finora, nel Mediterraneo e nell’oceano Atlantico di fronte alla Namibia, erano stati attribuiti ad animali probabilmente provenienti dall’Oceano Pacifico, attraverso un passaggio libero dai ghiacci nell’Artico.
Per Maddalena Jahoda, biologa dell’Istituto Tethys, “l’esemplare di balena grigia (Eschrichtius robustus) avvistato in questi giorni in Italia è, invece, diverso: si tratta di un individuo più piccolo, di circa 7 – 8 metri di lunghezza, un esemplare giovane di circa 6 – 7 mesi, quindi probabilmente appena svezzato.
Nel Pacifico – aggiunge – i piccoli nascono in inverno, al Sud, e stanno migrando adesso, in primavera, verso l’Alaska, dove trascorreranno l’estate a mangiare.
Un piccolo di quest’inverno quindi – precisa – non avrebbe avuto il tempo di arrivare fino a noi attraversando il polo.
Da qui l’ipotesi, ancora da verificare, che la balena possa essere nata nell’Atlantico, possibile segnale di un timido ritorno della specie nelle acque di quest’oceano”.
Saranno necessari studi più approfonditi per verificare la provenienza dell’animale.
Jahoda conclude: “Quello che ci chiediamo adesso è se questa balena, giovane e inesperta, che sembrerebbe piuttosto magra, possa trovare nel Mar Mediterraneo il cibo di cui ha bisogno in questa stagione”. Le balene grigie, osservano gli esperti, hanno infatti una particolarità: solitamente non filtrano il plancton dall’acqua, come le balenottere comuni del Mediterraneo, ma setacciano piccoli crostacei e altri animali dal fango sul fondale.
Appena avvistata al largo di Ponza e nel Golfo di Gaeta la prima associazione ambientalista ad attivarsi è stata Italia Nostra che si è appellata in primis alla Guardia Costiera – Capitaneria di Porto di Gaeta.
Ora registriamo l’intervento di Adriano Madonna, 72 anni di età, biologo marino e uno dei subacquei della vecchia guardia più noti d’Italia.
Per circa 40 anni è stato giornalista redattore di un noto periodico di attività subacquee.
Ha girato il mondo sopra e sott’acqua e ancora oggi continua a viaggiare, interessandosi in particolare del fenomeno dei cambiamenti climatici.
Attualmente è biologo marino di EClab Laboratorio di Endocrinologia Comparata dell’Università di Napoli “Federico II”, è docente di Scienze Ambientali presso la Scuola Superiore di Tecnologia per il Mare – ITS G. Caboto di Gaeta, ed è un componente del gruppo di ricerca scientifica del Centro Culturale Ambientale della Lega Navale Italiana.
Nella sua lettera aperta tra l’altro “propone un comitato pro balena grigia e sincerarsi sul livello di benessere. Per motivi misteriosi, una balena grigia della specie Eschrichtius robustus è entrata in Mediterraneo e adesso vaga nel nostro mare spostandosi da un punto all’altro della costa.
È stata avvistata la prima volta nel mare di Ponza, all’altezza della spiaggia di Frontone, poi si è spostata lungo le coste della Campania girovagando qua e là.
È diventata un’attrattiva, ma cerchiamo di non considerarla una sorta di giocattolo, un cartone animato con cui divertirci.
Questa specie, che normalmente vive nel Nord Pacifico, ad un passo dal Circolo Polare Artico attualmente, nelle nostre acque, si trova in un ambiente che non è il suo.
Forse sta andando incontro a difficoltà, come la temperatura dell’acqua, la salinità, la presenza meno abbondante di cibo e probabilmente non sta conducendo un’esistenza facile, a miglia e miglia di distanza da “casa sua”. Vogliamo aiutarla e ce la metteremo tutta.
Il nostro sogno nel cassetto sarebbe quello di riaccompagnarla nel suo mare, ma l’impresa è difficile, se non addirittura impossibile. Che cosa possiamo fare per questo animale a cui tutti ci siamo affezionati? Innanzitutto desideriamo che viva nel miglior modo possibile, quindi intendiamo monitorare i suoi spostamenti e fare in modo che il suo stato di salute sia ottimale.
Come? Stiamo costituendo un comitato pro balena grigia e innanzitutto vogliamo sincerarci sul suo effettivo livello di benessere, coinvolgendo cetologi, veterinari, biologi marini per andare a visitare la nostra amica balena.
In un secondo momento, quando si sarà ambientata e sarà ben nutrita (si stabilirà se avrà bisogno di opportuni e specifici integratori alimentari), si prenderà in considerazione l’ipotesi di riaccompagnarla a casa. Come non lo sappiamo ma faremo in modo di farci venire un’idea.
Chiediamo l’aiuto e la solidarietà di tutti, ma come tutti potranno rendersi utili?
Innanzitutto seguendo e segnalando i suoi spostamenti, sì che nel momento di agire concretamente potremo sapere dove si trova.
Diamoci tutti da fare e aiutiamo la balena grigia, che nella sua storia è molto vicina a noi: è, infatti, un animale che in tempi remoti ha lasciato la dimensione asciutta per cercare in mare un motivo di sopravvivenza.
Una storia bellissima che ci piace conoscere e narrare ai nostri figli. Per il momento, diamo un aiuto fattivo. Fidiamo nella collaborazione di tutti.
Si dice che la balena in questione sia stata avvistata a Gaeta, non ne abbiamo al momento la certezza, ma se così fosse ricordiamo ai natanti di fare attenzione e che non è un animale che provoca danni, né sottrae pesce dalle reti perché si nutre di sostanze organiche in sospensione nell’acqua”.