Si sono incatenati, mercoledì 18 settembre 2019, davanti al palazzo municipale di via Vitruvio a Formia due ex dipendenti della “Cofely”, la società che ha gestito la manutenzione urbana. A reclamare il proprio diritto al lavoro Salvatore Pace e Maurizio Petronzio. Dopo un anno e mezzo di promesse “manca ancora tempo per arrivare ad una soluzione definitiva”. Il loro calvario è cominciato nel momento in cui il contratto che l’amministrazione aveva con la “Cofely” è scaduto senza rinnovo. Ma, a differenza di altri impiegati che hanno subito ottenuto un inserimento, Salvatore e Maurizio hanno perso tutto. “Non abbiamo potuto usufruire nemmeno della quota di disoccupazione – hanno affermato – perché, rispetto ai nostri colleghi, lavorammo per un periodo nell’ultima fase. Eppure i risultati di ciò che abbiamo svolto sono evidenti in queste fotografie esposte, che attestano il prima e dopo degli interventi sui marciapiedi, sui parchi, sulle ringhiere, sulle grate di scolo, sui muri di recinzione”. Inutili gli incontri con il sindaco Paola Villa e con il capo di gabinetto Armando Russo, al fine di vedere la luce in fondo ad un tunnel nero, anche attraverso il part-time. Amare le parole che hanno dovuto ascoltare: “Andate a cercare un ulteriore lavoro, non vogliamo andare in galera per causa vostra”. Il mondo su Salvatore e Maurizio sembra essere, così, caduto addosso.
Si incatenano al Comune due ex dipendenti della Cofely
I due ex dipendenti della “Cofely” disperati ma con dignità reclamano il proprio diritto al lavoro dopo un anno e mezzo di promesse “manca ancora tempo per arrivare ad una soluzione definitiva"