L’infaticabile parroco della Chiesa di Santa Albina V.M. don Antonio Cairo alla vigilia della solenne celebrazione ha scritto: “Oggi sabato 10 settembre ricorre il 39 anniversario della dedicazione della Chiesa della Santa di Scauri, avvenuta nel 1983 con rito solenne presieduto dal Cardinale S.E. Mons. Pietro Palazzini, Prefetto della Congregazione Vaticana dei Santi e concelebrato da Mons. Luigi Maria Carli, Arcivescovo di Gaeta. Il rito solenne è stato il punto di arrivo del cammino di fede della comunità cristiana scaurese che ritrova le sue origini nel lontano III secolo, quando celebrava l’Eucaristia sulla tomba della giovane Martire, che la storia vede la consumazione del suo martirio sul Monte d’Oro di Scauri durante il regno dell’Imperatore romano Decio. Altri storici considerano Cesarea marittima come luogo dove Albina ha dato la vita per Cristo. Entrambi le definizioni storiche sono concordi nel ritenere la Comunità cristiana di Santa Albina come la prima chiesa minturnese e scaurese esistente sul territorio, anche se a quel tempo ancora non si manifestava nell’istituzione della Parrocchia; ma come le prime comunità destinatarie delle lettere di Paolo, Pietro e Giacomo erano Chiese (pur non essendo istituite come parrocchie) anche quella scaurese aveva le medesime caratteristiche. Il culto di Santa Albina è iniziato con il suo martirio avvenuto il 16 dicembre 250 nella località che le due tradizioni storiche usano indicare e non si è mai interrotto anche se un poco affievolito per un ristretto tempo. A buon motivo Santa Albina è venerata da sempre come Patrona di Scauri, Compatrona della città di Minturno e dell’Arcidiocesi di Gaeta unitamente al patrocinio sul mare e sui naviganti. La costruzione della chiesa a lei intitolata, voluta da don Angelo Di Giorgio, la più grande nel comune di Minturno, è stato il sugello di questa antica devozione riconsegnata alle nuove generazioni perché potessero gustare la gioia di essere amici del Signore. Ci prepariamo, con questo spirito di comunione con il passato e il cuore aperto al futuro, al 40′ anniversario della dedicazione del 10 settembre 2023 e, guardando verso l’orizzonte del cammino ecclesiale, al 1775, anniversario del martirio della Santa il 16 dicembre 2025 che aprirà l’anno giubilare albiniano. Grazie a Dio che suscita nel cuore di tutti il bene necessario per l’edificazione della carità fraterna. Santa Albina prega per noi. Porta del Cielo, prega per noi”.
Punti che don Antonio ha ripreso nella sua omelia coinvolgendo felicemente tutti i fedeli presenti ed erano tanti. Chi scrive era presente al rito della dedicazione trentanove anni fa. Don Angelo Di Giorgio non aveva molti collaboratori laici in quanto in ogni decisione era molto prudente e riflessivo. Un manifesto veniva scritto e rivisto più volte. Io gli volevo autenticamente bene ma sovente perdevo la pazienza e mi allontanavo. Allora il presidente dell’Azione Cattolica Ennio Landoni mi veniva a prendere a casa e mi riportava a collaborare. Ho lavorato al suo fianco per i due momenti più belli: il riportare il cranio della Santa a Scauri e la dedicazione di 39 anni or sono. Il Cardinale Pietro Palazzini era stato compagno di seminario di don Angelo e accolse l’invito, Mons. Carli di buon grado accettò di essere concelebrante. Non vi era allora lo splendido coro che oggi ha allietato la funzione e don Angelo chiamò i monaci dell’Abbazia di Casamari. Presente anche don Leopoldo Camerota, sacerdote salesiano figlio di Tremensuoli. E qui si registrò un simpatico episodio: le croci nella chiesa erano collocate molto più in alto rispetto ad oggi, don Leopoldo procedette a benedirle con l’acqua santa dal basso verso l’alto ma la cosa non piacque a don Angelo che si procurò una scala e posizionandola dinanzi a ogni croce le benedì alla loro altezza in modo che l’acqua santa le bagnasse. Don Angelo Di Giorgio su proposta di Italia Nostra fu premiato in sala consiliare quando era parroco emerito con il Premio Civis Minturnensis fondato dall’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo di Minturno Scauri. E successivamente la Commissione di Toponomastica che lavorò tre anni dal 1996 al 1999 e di cui chi scrive era presidente decise di cambiare denominazione della piazza da Rotelli a Santa Albina V.M. e la prima traversa Marconi dedicarla allo stesso don Angelo Di Giorgio. Sul martirio della santa e la storia della sua devozione si rinvia al testo in elaborazione.