Per Fabrizio Curcio è un ritorno auspicato e desiderato.
Alla Protezione civile è già stato il numero uno dal 2015 al 2017.
Ora torna in sella al dipartimento in via Ulpiano, cinque minuti a piedi da palazzo Chigi.
Ingegnere, 56 anni, da funzionario dei Vigili del fuoco affronta il terremoto di Umbria e Marche nel 1997.
Ha un’esperienza anche al Sisde (oggi Aisi, agenzia informazioni e sicurezza interna) e poi appproda alla Protezione civile con Guido Bertolaso. E cresce di ruolo e responsabilità quando Franco Gabrielli sostituisce Bertolaso.
Curcio fa i conti con il sisma de L’Aquila (2009), in Emilia Romagna (2012) e nello stesso anno la rimozione della Costa Concordia.
Suo braccio destro è Titti Postiglione, oggi dirigente di prima fascia a palazzo Chigi e moglie di Gabrielli, nel 2015 nominato prefetto di Roma: per Curcio è il salto definitivo alla guida del dipartimento della Protezione civile.
Dove combatte con le nuove emergenze, il terremoto del centro Italia del 2016 e 2017 innanzitutto.
Poi si scatena una grave emergenza personale – per fortuna poi risolta – e Curcio si fa da parte.
Sono stati «due anni e mezzo entusiasmanti» scrive all’allora premier Paolo Gentiloni, ma rassegna le sue dimissioni non potendo garantire «il cento per cento della mia concentrazione» in un ruolo da svolgere «giorno e notte H24».
Il culto dell’organizzazione metodica
Affabile ma riservato, infaticabile e determinato, Curcio non rinuncia alle caratteritiche tipiche dell’’ingegnere: la ricerca della soluzione e i mezzi per raggiungerla, l’organizzazione del lavoro e del gruppo, una certa serietà costante e necessaria a tenere sempre alta l’attenzione sul problema.
In più, ma indispensabile in Protezione civile, il senso del coinvolgimento del gruppo, della squadra, della partecipazione di ogni risorsa e competenza per riconoscere lo scenario e intervenire al meglio e al più presto.
Fu lui nel cuore della notte – circa le 4:00 – del 24 agosto 2016 a svegliare l’allora presidente del Consiglio, Matteo Renzi, per dargli la notizia del terremoto.
Adesso ritorna con un’emergenza H24 irrisolta, la pandemia.
Il Capo Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio ha incontrato oggi il Comitato Tecnico Scientifico.
L’incontro è stato l’occasione per ringraziare tutti i componenti per l’impegno profuso fino ad oggi e augurare loro buon lavoro per il prosieguo delle attività.