In data odierna 15 ottobre i poliziotti della Divisione Anticrimine della Questura di Latina hanno notificato ed eseguito il decreto di sottoposizione alla misura preventiva della Sorveglianza Speciale di P.S. con obbligo di soggiorno nel comune di residenza per anni uno, emesso dal Tribunale di Roma – Sezione Misure di Prevenzione su proposta del Questore di Latina, formulata a seguito di complessa attività investigativa, nei confronti di Gina Cetrone, quarantanovenne, già consigliere della Regione Lazio, e Umberto Pagliaroli, cinquantenne, attualmente ristretto agli arresti domiciliari e pertanto nei confronti di quest’ultimo l’esecuzione della misura preventiva resta sospesa nelle more della conclusione di quella cautelare.
L’azione investigativa per l’emissione della misura di prevenzione ha preso spunto dall’Operazione Scheggia della Squadra Mobile di Latina nel gennaio 2020 sulla criminalità organizzata operante nel territorio pontino, quando venne eseguita l’Ordinanza emessa dal GIP del Tribunale di Roma, con la quale fu disposta la custodia cautelare in carcere nei confronti degli esponenti di vertice del sodalizio criminale della famiglia Di Silvio, Armando, detto Lallà, unitamente ai figli Gianluca e Samuele, nonché Cetrone Gina e Pagliaroli Umberto, indagati a vario titolo per estorsione, atti di illecita concorrenza e violenza privata, reati aggravati dal metodo mafioso.
Il Tribunale di Roma ha confermato la gravità delle condotte poste in essere dalla Cetrone e dal Pagliaroli, consistenti nell’intimidazione commessa ai danni di un imprenditore in evidente stato di difficoltà ed il patto con esponenti di un gruppo criminale per la gestione della campagna elettorale e la disinvoltura da essi dimostrata nell’avvalersi di personaggi pericolosi per il raggiungimento dei propri obiettivi, indicativi di un pericolo attuale e concreto di reiterazione.