Nell’ultimo dopoguerra un film neorealista di Vittorio De Sica aveva come titolo “Il ladro di biciclette”, un film amaro su un padre che ha bisogno di una bicicletta per il suo lavoro di attacchino e subisce il furto del suo mezzo di sopravvivenza e viene a sua volta sorpreso mentre rubava un’altra bicicletta per lavorare.
Questo film datato 1948 l’ho visto in vita mia una sola volta, poiché incute in chi scrive tanta tristezza che rigorosamente lo evito.
Nella vicenda che i Carabinieri ci comunicano abbiamo un territorio, quello della Repubblica Italiana, un ladro di biciclette proveniente dal Regno del Marocco e una vittima proveniente dall’Unione Indiana.
Gli indiani che lavorano nel territorio pontino sono tutti dotati di biciclette che è un eufemismo definire tali. Sono grandi lavoratori che pedalano per andare a lavorare alle prime luci dell’alba per ritornare nei loro alloggi dopo il tramonto, con bici senza luci e accessori previsti dal vigente codice della strada.
Questa volta l’indiano di turno con sacrifici aveva acquistato una bicicletta elettrica per risparmiare energie, pur restando fedele alle due ruote.
Ma restano le condizioni atmosferiche che, quando sono avverse, lasciano il ciclista in preda agli inevitabili bagni d’acqua piovana.
Ed ora la cronaca: nella serata di lunedì 28 settembre militari della Stazione Carabinieri di Sabaudia, a conclusione di un servizio di controllo del territorio di Pontinia, hanno deferito all’autorità giudiziaria in stato di libertà per il reato di ricettazione, un cittadino marocchino trentottenne.
Nella circostanza il predetto, è stato trovato in possesso di una bicicletta elettrica del valore di circa 650,00 euro risultata oggetto di furto avvenuto nella medesima mattinata in danno di un cittadino indiano al quale è stata riconsegnata la refurtiva.