Barattoli di vernice, lastre di Eternit, ‘fumarole’ che fuoriescono dal terreno. Mi domando: di cos’altro c’è bisogno per sequestrare una discarica abusiva?. Stamattina ho constatato personalmente come, in località Calabretto nonostante sia trascorso ormai un mese e mezzo dall’incendio che ha messo a nudo una discarica di vaste proporzioni, l’odore insopportabile promanato dai rifiuti invade le abitazioni dei residenti, arrivando fino alle porte del comune di Itri.

Esiste una ‘terra dei fuochi’ anche in provincia di Latina? Dopo la vicenda della Sep di Pontinia, i cui miasmi sono ben lungi dall’essere eliminati, un incendio in località Calabretto mette a nudo la leggerezza con la quale rifiuti provenienti dal ciclo edile ed altri di ignota provenienza siano stati accatastati a pochissimi metri da un altro immondezzaio già sottoposto a sequestro dal pm Mattei della procura della Repubblica di Cassino.

Le preoccupazioni espresse sotto forma di diffida dal nostro portavoce in consiglio comunale Osvaldo Agresti e sottoscritte da decine di cittadini hanno acceso i riflettori sulle operazioni di bonifica (nell’area è presente una pala meccanica): finalmente è comparso un divieto di accesso che indica l’attività in corso.

Purtroppo il comandante della polizia municipale di Itri ci ha impedito di filmare le operazioni di campionamento dei rifiuti operate questa mattina da Arpa Lazio.

Come emerso nel consiglio comunale di Itri, in questi giorni una signora ha accusato un malore per ben due volte ed è stata soccorsa dall’ambulanza del 118. Parimenti si sono verificate strane morie di insetti, mentre animali circolano liberamente, come emerso durante il sopralluogo.

Ritengo a questo punto opportuno da parte dell’autorità giudiziaria e degli inquirenti un esame di entrambe le sponde del Rio d’Itri per verificare se l’orografia del corso sia stata, come appare, modificata nel tempo attraverso la creazione di terrapieni.

Dott. Raffaele Trano